Umberto Veronesi


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Una vita tra scienza, cultura e politica

Ecco chi è il nuovo presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare veronesi_296

A 85 anni - è nato a Milano il 28 novembre 1925 - Umberto Veronesi apre con la nomina a presidente dell'Agenzia per la sicurezza nucleare un nuovo capitolo di una carriera che da decenni si dipana fra scienza, cultura e politica.

Noto al grande pubblico come uno degli oncologi più attivi nella ricerca sulla prevenzione e sulla cura del cancro, Veronesi è entrato all'Istituto dei Tumori di Milano come volontario e ne è diventato Direttore Generale nel 1975.

Premiato con sei lauree Honoris Causa in medicina ha dato contributi significativi sull'invenzione e la diffusione della chirurgia conservativa per la cura dei tumori mammari, attività che ha influenzato la grande evoluzione di pensiero che doveva portare negli anni successivi a risparmiare alle donne con tumore al seno l'asportazione della mammella.

Nel 1982 ha fondato la Scuola Europea di Oncologia che ha riportato l'Italia ad essere uno dei punti di riferimento mondiali per tutti coloro che cercano una formazione nel campo della diagnosi e della cura dei tumori. Dopo la ventennale attività di Direttore dell'Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano, ha poi fato vita all'Istituto Europeo di Oncologia, struttura d'avanguardia nel panorama mondiale.

Autore di circa 600 pubblicazioni scientifiche e dodici Trattati di Oncologia, Veronesi ha anche affiancato all'attività' scientifica un impegno politico che negli anni Ottanta lo ha portato a far parte dell'assemblea nazionale del PSI, su invito di Bettino Craxi. Più di recente da aprile 2000 a giugno 2001 ha ricoperto l'incarico di Ministro della Sanità della Repubblica Italiana e dall'aprile 2008 è senatore del Parlamento Italiano, eletto nelle file del Partito Democratico.

Veronesi, infine, è spesso stato al centro del dibattito scientifico e politico con prese di posizione come quella a favore degli Organismi geneticamente modificati e quella contro lo "spauracchio ingiustificato" della tecnologia atomica.