Nel 2007 gli occupati aumentano di 234.000 unità, arrivando a 23.222.000 (+1% rispetto all’anno precedente). Dalla rilevazione continua sulle forze di lavoro emerge inoltre che il numero delle persone in cerca di occupazione è sceso a 1.506.000, 167.000 in meno rispetto al 2006 (-10%); il tasso di disoccupazione si attesta dunque al 6,1% dal 6,8% del 2006. Sia il numero degli occupati sia quello dei disoccupati appaiono al livello migliore dalla fine del 1992, quando è iniziata la nuova serie della rilevazione. Come nel 2006, anche nel 2007 la componente straniera ha contribuito in maniera rilevante all’aumento della occupazione complessiva: circa i due terzi di tale aumento riguarda i cittadini stranieri (+154.000), di conseguenza la quota di lavoratori stranieri sale dal 5,9% del 2006 al 6,5%.
La crescita dell’occupazione coinvolge entrambi i sessi, ma è la componente femminile a far registrare in percentuale la crescita maggiore (+1,3% contro +0,8% dei maschi). Il tasso di occupazione continua a salire, giunge al 58,7% dal 58,4% del 2006, pur restando ben al di sotto del dato medio dell’Ue (65,4%); salgono i tassi di occupazione sia maschile (dal 70,5% al 70,7%) sia femminile (dal 46,3% al 46,6%).
Sul piano settoriale, il numero degli occupati scende nell’agricoltura (-5,9%, pari a -58.000 unità), mentre aumenta leggermente nell’industria in senso stretto (+0,4%, pari a +22.000 unità). In crescita, seppure meno rapidamente rispetto al 2006, l’occupazione nel terziario (+1,4%, pari a 215.000 unità), invece nel settore delle costruzioni, dopo sette anni consecutivi di aumento e la battuta di arresto del 2006, si registra di nuovo una dinamica positiva pari a +2,9%. Sotto il profilo territoriale, emerge una crescita nel Centro-nord e una sostanziale stabilità nel Mezzogiorno. Nel Nord gli occupati crescono dell’1% (+118.000 unità) e nel Centro salgono del 2,5% (+116.000 unità).
Industria
Nel 2007 l’attività industriale registra una crescita dello 0,5% rispetto all’anno precedente (+2,0% nel 2006). I migliori risultati, a livello settoriale, sono quelli delle industrie tessili e dell’abbigliamento (+4,4%) e della fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici (+3,4%), mentre i peggiori si rilevano nelle industrie della concia e delle calzature (-5,8%) e nella fabbricazione di macchine elettriche e apparecchiature elettriche e ottiche (-6%).
Di poco in rosso l’energia elettrica e gas (-0,2%). Quanto ai consumi di energia elettrica, nel 2006 sono stati consumati 317.533 milioni di kWh. La produzione lorda nazionale nello stesso anno è pari a 314.090 milioni di kWh; così ripartita: termica tradizionale 262.164,7 milioni (83,5% del totale), idrica 43.424,9 milioni (13,8%), geotermica 5.527,4 milioni (1,7%), eolica 2.970,7 milioni (0,9%), fotovoltaica 2,3 milioni (0,1%). La produzione lorda di energia elettrica degli impianti da fonti rinnovabili, sempre nel 2006, è pari a 52.239,4 milioni di kWh dai 55.087,6 milioni del 2001.
Trasporti e telecomunicazioni
Negli ultimi dieci anni la mobilità di passeggeri e merci è cresciuta in misura maggiore di quanto non sia accaduto in passato, favorita dal progresso tecnologico e da nuovi comportamenti sociali.
Nel 2007 la quota prevalente del trasporto continua ad indirizzarsi verso il traffico su strada: sono oltre 40 milioni gli autoveicoli circolanti nel 2007, e fra questi si contano più di 35 milioni di autovetture. Non a caso, tra i mezzi di trasporto privato il più utilizzato, nel 2008, è ancora l’automobile, sia per gli occupati, come conducenti, che la usano negli spostamenti per recarsi al lavoro (69,7%) sia per gli studenti, come passeggero (36,3%).
Sempre nel 2008 poco meno di un quarto della popolazione di 14 anni e oltre usa i mezzi pubblici urbani, il 16,8% quelli extra-urbani mentre il 29,4% ha preso almeno una volta il treno. Rispetto alla qualità del servizio erogato, in particolare per quel che riguarda la frequenza delle corse, la puntualità e il posto a sedere, gli utenti dei pullman extra-urbani sono più soddisfatti di coloro che 7 utilizzano autobus e treno. La puntualità dei treni è ancora l’aspetto che incontra la percentuale di soddisfazione più bassa fra gli utenti, appena il 42,6%, in diminuzione rispetto al 2007 (44,2%).
A fine 2006 si contano 7,4 milioni di abbonati alla telefonia fissa. Le linee mobili attive sono 81,6 milioni (erano 71,9 milioni all’inizio del 2006) mentre le carte telefoniche prepagate attive ammontano a 73,7 milioni (erano 65,3 milioni ad inizio 2006). Le utenze Internet sono circa 11,6 milioni; la maggiore diffusione si registra nell’Italia nordoccidentale (3,5 milioni) e nel Mezzogiorno (3,2 milioni). Credito e assicurazione Alla fine del 2007, le attività finanziarie dei residenti italiani risultano pari a 2.338.975 milioni di euro con un incremento di 171.883 milioni rispetto al 2006 (+7,9%).
L’ammontare dei depositi bancari ha raggiunto i 749.430 milioni di euro con un aumento di 21.766 milioni, il 2,9% in più sull’anno precedente. Dei 749.430 milioni di depositi bancari il 65,8% appartiene a famiglie e istituzioni sociali e private, il 21,7% a società non finanziarie, il 4,0% ad amministrazioni pubbliche e l’8,6% a società finanziarie. Gli sportelli bancari sono 33.225, pari a 5,5 ogni 10.000 abitanti. La situazione si presenta differenziata a livello territoriale: in Trentino-Alto Adige se ne contano 9,5 ogni 10.000 abitanti (10,5 a Trento e 8,5 a Bolzano), mentre in Calabria appena 2,7. Quanto al settore assicurativo, nel corso del 2006 i risultati delle gestioni danni e vita sono pari rispettivamente a 2.808 milioni e 1.995 milioni di euro. Il risultato dei due conti determina un utile d’esercizio di 5.161 milioni di euro.
Il peso dell’attività del settore vita sul totale dei premi raccolti continua ad attestarsi su livelli superiori a quello del ramo danni (rispettivamente, 65,1% e 34,9%). Le uscite per sinistri, in riferimento al portafoglio italiano, sono ammontate nel 2006 a 80.415 milioni, di questi 57.301 milioni hanno interessato l’assicurazione vita e capitalizzazione e 23.114 milioni l’assicurazione contro i danni.
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