Ecco le tappe fondamentali della vicenda di Sarah Scazzi:
26 agosto: alle 14,30 Sarah esce di casa per recarsi dalla cugina Sabrina e andare al mare. Passano 10 minuti e la ragazzina ancora non si vede. Dopo poche ore la scomparsa viene segnalata anche ai carabinieri, che avviano le ricerche;
30 agosto: per trovare Sara viene creato un gruppo su Facebook. Si pensa anche a un rapimento;
6 settembre: la mamma di Sara rivolge un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano;
8 settembre: il pm Mariano Buccoliero, che dirige le indagini col procuratore aggiunto Pietro Argentino, conferma l'apertura di un fascicolo a carico di ignoti per sequestro di persona;
9 settembre: Napolitano risponde alla mamma di Sarah assicurando massimo impegno nelle ricerche;
29 settembre: Michele Misseri, zio di Sarah e papà di Sabrina, consegna ai carabinieri il cellulare di Sarah, privo di batteria, dicendo di averlo trovato in un podere;
30 settembre: Sabrina Misseri ascoltata dagli inquirenti;
2 ottobre: spuntano racconti di dissidi tra Sara e la cugina;
6-7 ottobre: Michele Misseri, la moglie, Cosima, e l'altra loro figlia, Valentina, convocati dai carabinieri come persone informate sui fatti. L'uomo confessa di aver ucciso Sarah strangolandola con una corda, e indica il luogo in cui ha nascosto il cadavere: il pozzo nelle campagne di Avetrana intorno all'1,30 del 7 ottobre e recuperato verso le 11. Per Misseri scatta il fermo per sequestro di persona, omicidio volontario e occultamento di cadavere;
8 ottobre: convalidato il fermo di Michele Misseri, a cui viene contestato anche il reato di vilipendio di cadavere: egli stesso ha confessato di aver violentato la piccola Sarah dopo averla uccisa;
9 ottobre: migliaia di persone partecipano nel campo sportivo di Avetrana ai funerali di Sara;
14 ottobre: la bara di Sara viene tumulata nel cimitero del paese;
15 ottobre: Scattano le perquisizioni nel garage del delitto, mai sequestrato, e nella vettura di Misseri, sequestrata dal giorno del suo fermo. Contemporaneamente, vengono sentiti ancora una volta Michele Misseri e la figlia Sabrina. In serata la notizia che anche quest'ultima e' indagata;
16 ottobre: Sabrina è sottoposta a fermo per sequestro e concorso in omicidio;
21 ottobre: il Gip decide che Sabrina resta in carcere;
22 ottobre: la mamma e il papà di Sarah vanno per la prima volta nel fondo agricolo dove si trova il pozzo in cui è stato occultato il corpo della ragazza uccisa;
27 ottobre: il Garante della privacy apre un'istruttoria sulla fuga di notizie dopo la pubblicazione di verbali e registrazioni audio degli interrogatori;
28 ottobre: dagli interrogatori di testimoni emerge che Sabrina trovò il diario di Sarah poco dopo la sua scomparsa ma per alcuni giorni lo nascose, senza consegnarlo agli investigatori;
29 ottobre: i primi accertamenti indicano che nessun Dna oltre a quello di Sarah è presente sul tampone vaginale eseguito sul corpo della ragazza. Particolare che porterebbe a escludere una violenza da parte dello zio;
5 novembre: Michele Misseri ritratta e accusa la figlia Sabrina dell'omicidio;
6 novembre: nuovo sopralluogo dei Ris in casa Misseri e al pozzo. Partecipa lo stesso zio di Sarah, che fa ritrovare nella cavità di un albero le chiavi che Sarah aveva con sé e nell'auto usata da sua moglie Cosima Serrano, una corda, forse quella usata nell'omicidio.
Nella foto: al centro Sarah Scazzi, in senso orario da sinistra Concetta Serrano, Giacomo e Claudio Scazzi, Cosima Serrano, Michele e Valentina Misseri, Alessio Pisello, Mariangela Spagnoletti, Ivano Russo e Sabrina Misseri