L'allarme dall'assemblea Fiesa-Confesercenti


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I piccoli alimentari stanno scomparendo

Negli ultimi due anni si sono arresi più di 5mila 600 negozi b

Gran parte dei comuni italiani rischia di restare senza negozi di generi alimentari entro i prossimi 5 anni. E' questo il dato allarmante emerso nel corso dell'assemblea elettiva della Fiesa-Confesercenti, sul tema 'La distribuzione nell'era della sostenibilita", svoltasi sabato a Roma, nel corso della quale è stato nominato presidente all'unanimità Gianpaolo Angelotti.

"Il processo di desertificazione ha assunto una continuità ed addirittura un'accelerazione preoccupanti - afferma la Fiesa-Confesercenti - che hanno portato gli esercizi commerciali alimentari al dettaglio dai 400 mila degli anni '80 agli 89.085 dello scorso anno: soltanto tra il 2005 ed il 2009 sono stati oltre 16 mila i negozi del settore a chiudere i battenti, mentre negli ultimi 2 anni si sono arresi oltre 5.600 esercizi''. Secondo Angelotti, che parla di "disertificazione commerciale", i conseguenti effetti sui livelli occupazionali, sulla produttività e sulla competitività, peseranno soprattutto sulle fasce sociali più svantaggiate. Occorre dunque "intervenire subito cominciando da un'aliquota iva generalizzata al 4%, dall'estensione del regime fiscale semplificato previsto per gli artigiani anche ai commercianti al di sotto dei 30 mila euro di reddito".

Le imprese chiedono inoltre una premialità fiscale, a valere sulla tassazione locale, l'abbattimento della tassa sui rifiuti e dell'Ici, per le imprese di vicinato che forniscono servizi primari nei centri urbani ed un bonus fiscale per le imprese commerciali che si insediano in aree rurali o che operano all'interno di contesti territoriali di filiera. La Fiesa ribadisce poi la richiesta più volte avanzata del superamento dei registratori di cassa come strumenti fiscali: bastano gli studi di settore implementati con "adeguatori agli indici di mercato". "Si tratta soltanto di alcune delle proposte che abbiamo indicato al Governo - ha sottolineato il neopresidente di Fiesa - ma che rappresentano gli interventi più urgenti da mettere in campo per arginare quella che sta diventando una vera strage tra gli esercizi di vicinato".