Tensione in Birmania dopo le prime elezioni dal 1990, contestate dall'opposizione e dalla comunità internazionale. "E' inaccettabile rubare elezioni come ha fatto il regime birmano davanti a tutto il mondo", ha affermato dall'India il presidente americano, Barack Obama, rincarando le critiche lanciate a caldo. Intanto nel sud dell'ex colonia britannica ci sono stati scontri tra esercito e ribelli Karen che hanno fatto sette morti e hanno costretto migliaia di persone ad attraversare il confine con la Thailandia in cerca di un rifugio.
Secondo la giunta militare al potere da mezzo secolo l'affluenza nel voto di domenica sarebbe stata del 60%, ma per l'opposizione gli elettori sono stati molti di meno e ci sarebbero molti brogli. Una tesi sostenuta anche da Ue e Giappone, che si sono allineati al segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, nel parlare di "elezioni-farsa".
Il primo alleato del regime del Myanmar, la Cina, pur senza esprimere alcun commento ufficiale, ha salutato il voto come "un passo avanti". Attraverso il quotidiano governativo Global Times, Pechino ha invitato i Paesi confinanti a formarsi un autonomo punto di vista sull'argomento, "senza seguire l'Occidente alla cieca".
E' di almeno sette morti il bilancio di una battaglia a Myawaddy, al confine con la Thailandia, fra i ribelli dell'Esercito democratico Buddista dei Karen e le truppe governative. "Non credo che i Karen abbiano intenzione di arrendersi", ha avvertito il segretario generale dell'Unione Nazionale del Karen, Zipporah Sein.
Intanto, prosegue l'esodo verso la Thailandia: secondo Samart Loyfah, governatore della provincia thailandese di Tak, sono 10mila i rifugiati birmani, tra cui donne e bambini, che hanno abbandonato le proprie case per attraversare il confine. Loyfah ha ordinato la chiusura della frontiera e l'evacuazione dei thailandesi che abitano nella zona.