Doveva essere una giornata campale, con il tribunale del Riesame riunito a decidere se tenere in carcere o liberare Sabrina Misseri e clamorose rivelazioni agli inquirenti annunciate dalla madre Cosima Serrano, dopo il colloquio avuto col marito Michele nella giornata di lunedì.
Ma già all'ora di pranzo si è capito che nessuna novità avrebbe dato una sterzata decisiva alle indagini sulla morte di Sarah Scazzi. Nel corso di un'udienza brevissima, il Riesame ha deciso di rinviare di 48 ore, giovedì 11 novembre, la discussione per la scarcerazione di Sabrina Misseri, presentata dai legali Vito Russo ed Emilia Velletri.
Il rinvio è stato chiesto dalla stessa difesa dell'indagata per poter accedere ai nuovi atti presentati questa mattina dal procuratore aggiunto Pietro Argentino e dal sostituito Mariano Buccoliero, che hanno depositato l'ultimo interrogatorio di 275 pagine, reso da Michele Misseri lo scorso 5 novembre.
La difesa di Sabrina ha depositato soltanto i verbali 'a sommaria informazione' con le testimonianze di cinque persone ascoltate durante le indagini difensive. Anche la Procura si riserva di presentare giovedì un promemoria riassuntivo di tutta la vicenda, già pronto questa mattina e di 15 pagine circa. Quel che è certo è che entro sabato il Tribunale del Riesame dovrà prendere la sua decisione sull'istanza di scarcerazione per Sabrina.
La giornata di Sabrina Misseri è cominciata all'alba. Al Palazzo di Giustizia di Taranto è stata fatta arrivare molto presto per evitare l'assalto di telecamere e giornalisti. Il mezzo della Polizia Penitenziaria che la trasportava è entrato direttamente nei sotterranei del palazzo senza che nessuno dei moltissimi curiosi, presenti sulla strada antistante il Tribunale, sia riuscito ad intravedere Sabrina.
Nelle stesse ore in cui Sabrina era in tribunale, sua madre Cosima, che si sarebbe dovuta presentare dai Carabinieri di Taranto, ha avvertito un malore ed ha inviato un certificato medico di non trasportabilità. In tutta risposta, il procuratore aggiunto Pietro Argentino ha dapprima disposto l'accompagnamento coattivo della donna, da parte dei carabinieri, presso la procura della Repubblica di Taranto per essere ascoltata su quanto ella stessa aveva detto di voler riferire ai magistrati.
Il tira e molla si è poi concluso con l'arrivo nella villetta di via Deledda del tenente colonnello Antonio Russo e di altri militari del reparto operativo dei carabinieri di Taranto, che coordina le indagini. A loro Cosima Serrano ha soltanto detto: "Mio marito non capisce più nulla, è diventato pazzo, si è inventato un sacco di storie poco vere, non lo riconosco più".
Le clamorose rivelazioni si sono limitate alla descrizione di un uomo sedato dai farmaci che non capisce più qual è la realtà.
Un'immagine di Michele Misseri che stride con quella resa da una sua nipote, Daniela, che ieri è andata a trovarlo poco dopo Cosima e continua a dire che lo zio è lucido e sereno. L'uomo, entro la fine della prossima settimana, sarà sentito in carcere dal gip Martino Rosati nell'ambito dell'incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni rese sulle modalità della scomparsa e dell'omicidio di Sarah Scazzi.
Tra un paio di mesi, invece, a metà gennaio, si dovranno presentare davanti il consiglio dell'ordine degli avvocati di Taranto, gli avvocati Vito Russo ed Emilia Velletri, difensori di fiducia di Sabrina Misseri, e Daniele Galoppa, difensore di Michele Misseri. L'ordine ha avviato un provvedimento disciplinare nei confronti dei tre legali. A Russo e Velletri sono contestati "l'accaparramento" di cliente e la sovraesposizione mediatica. Mentre a Daniele Galoppa è contestata, al momento, solo la sovraesposizione mediatica.