Maltempo


Stampa

Allarme e sfollati in Campania

Emergenza idrica nel salernitano g

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è giunto poco fa in Prefettura a Padova per incontrarsi con i sindaci delle zone alluvionate della provincia euganea. All'incontro, con il primo cittadino di Padova, Flavio Zanonato, e il Governatore Veneto, Luica Zaia, prendono parte una ventina di sindaci dei comuni del padovano. Più tardi il Capo dello Stato si recherà, per un forum, nella redazione de "Il Mattino di Padova" e, in seguito, al convegno con cui si celebrano i 60 anni di attività del Cuamm, l'associazione padovana dei medici missionari per l'Africa.

NUOVA ESONDAZIONE TANAGRO, CHIUSA STRADA A TRAFFICO - Un'altra importate arteria è stata chiusa al traffico nel Vallo di Diano, a sud di Salerno, a causa dell'esondazione del fiume Tanagro. Dalle prime ore di questa mattina è stato interdetto il traffico veicolare sul rettilineo San Marzano che collega Atena Lucana Scalo con i comuni di San Rufo, San Pietro al Tanagro e Sant'Arsenio. Gli automobilisti diretti a tali comuni sono costretti ad un lungo giro passando per il territorio comunale di Polla.

Dopo l' esondazione del fiume Tanagro, continuano i disagi nelle aree rurali di Sala Consilina, il centro capofila del Vallo di Diano, a sud di Salerno. Questa mattina i vigili del fuoco del locale distaccamento sono impegnati in località Barca nel recupero di una trentina di animali che vagano per le campagne dopo essere scappati dalle stalle completamente allagate. E, sempre in località Barca, si sta provvedendo all' assistenza di diverse famiglie le cui abitazioni sono allagate nei piani terreni. Risultano disperse, inoltre, oltre cento pecore di un gregge investite, sempre in località Barca, da un'ondata di acqua fuoriuscita dagli argini del Tanagro. Molto probabilmente le pecore potrebbero essere morte annegate.

NOTTE IN AUTO PER EVACUATI, TEMONO SCIACALLAGGI - Situazione in lento miglioramento a Capaccio-Paestum. Il fiume Sele sta infatti gradualmente rientrando negli argini, dopo che nella notte tra martedì e mercoledì, era esondato in più punti allagando colture e abitazioni e costringendo circa 300 persone ad abbandonare le case, dopo l'evacuazione disposta dal sindaco Pasquale Marino. Una evacuazione che resta 'sulla carta', dato che la stragrande maggioranza degli sfollati ha preferito trascorrere la notte in auto, a pochi metri dalle case, o, al più, da parenti e amici, senza accogliere l'invito del primo cittadino a trasferirsi negli alberghi della zona. La paura della gente, infatti, resta quella di possibili fenomeni di sciacallaggio. Intanto, da questa mattina, mentre la pioggia incessante dei giorni scorsi si è trasformata in una leggera pioggerellina, le prime famiglie evacuate stanno rientrando nelle case, sommerse da fango e detriti. Al momento, la preoccupazione prioritaria è quella di riparare al più presto gli argini del fiume rotti dalla furia dell'acqua e sono al lavoro gli operai del Consorzio di Bonifica e i funzionari del comando di Polizia Municipale per il ripristino degli argini dell'affluente 'Ciorlito', che due notti fa ha sommerso decine di ettari coltivati e messo in ginocchio sei aziende zootecniche. Intanto, i funzionari del Comune hanno avviato i primi sopralluoghi per la conta dei gravissimi danni subiti. "L' allarme non è cessato - spiega il sindaco Marino - la situazione si è stabilizzata, ora dobbiamo sperare che non torni la pioggia". Le scuole e gli uffici sono regolarmente aperti, anche perché, in questa zona, l'erogazione idrica non è mai stata interrotta, e qualche problema si registra solo per Capaccio capoluogo. "Ci stiamo impegnando tutti per un ritorno alla normalità - ha proseguito Marino - ho letto delle polemiche di alcuni residenti riguardo l'assenza o i ritardi della Protezione civile. Posso garantire che la Protezione Civile provinciale sta lavorando gomito a gomito con quella comunale da giorni senza un momento di pausa. Del resto, il Centro Operativo Comunale della protezione civile si è insediato tre giorni fa, ben prima della esondazione del Sele".

EMERGENZA IDRICA, IN CAMPO LE AUTOBOTTI - "Stiamo vagliando ogni possibile soluzione per garantire una distribuzione immediata di acqua non potabile con l'ausilio di autobotti per approvvigionare vari serbatoi comunali dei territori interessati dalla sospensione idrica". E' quanto ha dichiarato l'assessore provinciale alla Protezione civile, Antonio Fasolino in un momento di pausa del vertice che si sta tenendo alla prefettura di Salerno. Da quanto si è appreso, la condotta idrica dell'acquedotto Basso Sele avrebbe subito la rottura più grave - di circa 80 metri - nel territorio di Postiglione, dove sono ancora in corso accertamenti da parte dei tecnici per verificare i danni. Intanto i 14 comuni interessati stanno autonomamente provvedendo all'emergenza. Nel capoluogo salernitano sono 40 mila le persone interessate dal black out idrico. Già da ieri sera cinque autobotti stanno provvedendo a rifornire di acqua i cittadini. In queste ore si sta vagliando anche l'ipotesi, visto che Salerno è rifornita da due acquedotti, di effettuare un by-pass per garantire la distribuzione idrica anche ai quartieri interessati dall'emergenza. Intanto restano chiuse le scuole nei quartieri di Salerno e negli altri centri interessati dall'emergenza. In prefettura l'Associazione di volontariato dell'Humanitas avrebbe già messo a disposizione cinque autobotti di acqua: due di acqua potabile rispettivamente di 22mila litri e 13mila litri, e tre di acqua non potabile due da 5mila litri ed una 3mila.