di Nicola Iannello
Milan in testa alla classifica, Lazio scavalcata di un punto, Napoli a 2 lunghezze, Inter a 3. È il responso della undicesima giornata, disputata in notturna in mezzo alla settimana. I rossoneri piegano 3-1 il Palermo in casa e ringraziano il Cesena, che li aveva castigati alla seconda giornata: i romagnoli battono 1-0 la Lazio, ancora stordita dalla sconfitta nel derby. Partenopei eversori in extremis del Cagliari, con Lavezzi nel recupero. Nerazzurri fermati sul pari dal Lecce, dopo il pareggio interno con l’altra provinciale Brescia. Giornata particolare con due soli gol nei primi 45’ e diciassette in totale, in attesa della chiusura del turno giovedì sera con Parma-Sampdoria.
Al ‘Meazza’, Allegri schiera Yepes e Thiago Silva coppia centrale di difesa, con Nesta in panchina, centrocampo di corsa con Boateng, Flamini e Ambrosini, Seedorf dietro Ibrahimovic e Pato. Ronaldinho in panchina come a Bari. Nei rosanero (in maglia bianca) Rossi manda Miccoli in panchina dopo il rientro di domenica, e si affida a Pastore e Iličič a sostegno di Pinilla, match winner contro il Genoa. Ma Pastore accusa preso problemi al ginocchio destro. Milan in vantaggio con Pato (19’) che di testa brucia Bačinovič su angolo di Seedorf dalla destra, sesto gol in campionato per “il papero”. I rossoneri sembrano padroni del campo. Buon avvio di ripresa del Palermo, con Pastore alto e Bovo a impegnare Abbiati su punizione. Pastore non ce la fa ed entra Miccoli. Protesta subito il fantasista salentino: su punizione dal limite, Boateng in barriera e in area respinge col braccio distante dal corpo. Al 63’ il Palermo pareggia con Bačinovič: tiro al volo su disimpegno della difesa, Thiago Silva prova la scivolata e mette fuori tempo Abbiati. Si fa male Pato dopo un contrasto con Munoz in area rosanero e lascia il posto a Inzaghi che si infortuna dopo 15’, sostituito da Robinho. Il Milan spinge. Palo di Seedorf che poi fallisce la ribattuta di testa. Il gol arriva su rigore tra le proteste del Palermo: Ambrosini si porta la palla in area, stoppandola tra spalla e braccio (più braccio che spalla), e cade a contatto con Sirigu, cercando lo scontro con il portiere (nella mischia si infortuna Inzaghi). Trasforma Ibra (77’): e sono cinque. Il Palermo si butta in avanti e il Milan affonda i colpi. Il terzo gol è frutto di una volata sulla sinistra di Ibrahimovic con assit per Robinho, che rischia di sprecare tirando nell’angolo di Sirigu, che però non riesce a evitare il gol (83’). Il brasiliano prova a sdebitarsi in contropiede, ma il suo assist è troppo corto e la difesa del Palermo con Munoz sbroglia.
Festa a Milano per le notizie che arrivano da Cesena e da Lecce. Rossoneri in testa con 23 punti, Palermo fermo a 14. Al ‘Manuzzi’ di Cesena cade la Lazio, alla seconda sconfitta consecutiva. Finisce 1-0 per i padroni di casa un match con la ex capolista apparsa troppo rinunciataria. Ficcadenti schiera Giaccherini e Jimenez a ispirare Bogdani. Reja risponde con Foggia, Bresciano e Zarate a sostegno dell’unica punta Floccari. Predominio dei romagnoli nel primo tempo, ma la Lazio nel finale colpisce una traversa con Foggia su azione di rimessa. Il risultato resta in equilibrio fin quasi alla fine. Lo sblocca una prodezza individuale. Gran destro di Parolo da lontano, che di mezzo esterno non lascia scampo a Muslera (85’). Il Cesena ritrova la vittoria dopo tre sconfitte consecutive e si toglie la soddisfazione di battere una capolista dopo aver già battuto il Milan. Lazio a quota 22, Cesena terzultimo a 11.
Si issa al terzo posto il Napoli a 21 punti. A Cagliari i partenopei passano per 1-0. Al ‘Sant’Elia’, Cossu a sostegno di Matri e Nenè nello schieramento di Bisoli. Difesa a 3 per Mazzarri, Hamsik e Sosa dietro Lavezzi. Risolve Lavezzi a tempo scaduto, precisamente al 4’ di recupero, dopo un contropiede micidiale: il Cagliari spreca una punizione in attacco e si scopre, Cavani si invola sulla sinistra e lancia “el Pocho” nella metà campo avversaria: destro a incrociare in scivolata e disperazione dei rossoblù. Non c’è neppure il tempo per battere al centro. Per i sardi una beffa atroce e 11 punti in classifica.
Il Napoli scavalca l’Inter al terzo posto. I nerazzurri impattano 1-1 a Lecce, aumentando l’impressione di una crisi di identità di carattere non passeggero (non vincono da quattro partite). Salentini a due punte con Jeda e Di Michele. Benitez tiene Stankovic e Milito in panchina; in porta c’è ancora Castellazzi, Santon titolare sulla corsia destra, Zanetti e Obi in mediana, Biabiany, Coutinho e Pandev a sostegno di Eto’o. Nel primo tempo, occasionissima per i nerazzurri: Pandev su invito di Biabiany si divora un gol, esaltando il riflesso di Rosati da due passi. Alla ripresa Milito per Pandev, dopo poco Stankovic per Biabiany. Milito torna Principe e dedica il gol all’infortunato Samuel: anticipa il portiere con tocco sotto su assist di Eto’o dalla sinistra (76’). Il Lecce non si scompone e trova il pareggio subito dopo con un colpo di testa di Olivera, perso da Chivu, su azione d’angolo (79’). Secondo pari consecutivo per l’Inter e classifica che dice 20 punti. Lecce a 12.
Il Brescia conferma il suo buon momento con le grandi, costringendo all’1-1 la Juventus al ‘Rigamonti’, dopo identico risultato in casa dell’Inter. Iachini sceglie due fantasisti, Diamanti ed Eder, a supporto di Caracciolo. Classico 4-4-2 per Delneri, che recupera Chiellini in difesa, con Del Piero e Quagliarella di punta. Juve in difficoltà, Eder colpisce la traversa a Storari battuto. Nel secondo tempo però il vantaggio lo trovano i bianconeri. Cross di Grosso, tocco di piatto di Quagliarella sul primo palo (71’) e feste tutte per il laterale, tornato in campo dopo un periodo di difficoltà. Le ‘rondinelle’ non ci stanno e riequilibrano il risultato dopo 2’. Prodezza personale di Diamanti con un diagonale mancino dalla sinistra verso il “sette” opposto di Storari. La classifica vede i bianconeri a 19 punti e il Brescia a 11.
Un punto sotto la Juventus sta la Roma, alla terza vittoria consecutiva. All’‘Olimpico’ i giallorossi sconfiggono 3-2 la Fiorentina. Ranieri tiene Perrotta e Vučinić in panchina con Greco a centrocampo e conferma Ménez trequartista dietro Totti e Borriello. La squadra di Mihajlović, in tenuta gialla, prevede Marchionni, Mutu e Vargas a innescare Gilardino. Borriello pericoloso in un paio di occasioni, poi Boruc nega il gol a Simplicio servito da Totti. Sull’altro fronte attivi Mutu e Santana. Vantaggio giallorosso allo scadere di frazione. Tiro di Riise, tocco di Borriello e controllo di petto con stoccata di Simplicio (proteste per lo stop di Simplicio, a giudizio viola effettuato col braccio). Raddoppio a inizio ripresa di Borriello (51’), che chiude un’azione di Ménez sulla destra con assist impeccabile del francese. Gilardino accorcia le distanze con una bella girata (69’) ma Boruc manca coi piedi fuori dall’area un lancio lungo e permette a Perrotta di trovare la coordinazione per insaccare a porta vuota (77’). Quando ormai è troppo tardi D’Agostino festeggia il rientro segnando su punizione con un sinistro che centra il “sette” alla destra di Julio Sergio (89’). Continua a piangere la classifica viola, con 12 punti.
Il Genoa piega il Bologna 1-0. Debutto di Ballardini sulla panchina del ‘Grifone’, dopo l’esonero shock di Gasperini a seguito della sconfitta di Palermo. Il nuovo tecnico muta l’assetto difensivo, schierando una difesa a 4 con Marco Rossi e Criscito esterni bassi; in attacco il tridente Veloso, Rudolf e Toni. Speculare il 4-3-3 di Malesani (l’unico altro allenatore subentrato finora in serie A), con Buscè, Meggiorini e Di Vaio davanti. Nel primo tempo si segnala una traversa di Veloso. La partita la risolve Milanetto con un bel destro a giro da fuori area, alla sinistra di Viviano (81’). Genoa a 15 punti, Bologna fermo a 12.
A 15 c’è anche il Chievo che pareggia senza reti in casa col Bari. Tra i clivensi, Granoche al posto dell’infortunato Pellissier fa coppia in attacco con Moscardelli. Bari in piena emergenza, Ventura deve fare i conti con sette infortunati, neppure Almiron ce la fa. Dopo mezz’ora si ferma per problemi muscolari anche Kutuzov, lo rileva Caputo. I ‘galletti’ pugliesi con il punto del ‘Bentegodi’ fermano una preoccupante spirale discendente, fatta di cinque sconfitte consecutive ma i punti in classifica sono solo 9.
Sale a quota 14 il Catania che batte 1-0 l’Udinese e la appaia in classifica. Giampaolo si affida all’estro di Mascara per innescare Antenucci e Maxi Lopez. Difesa a 3, centrocampo a 5 e due punte (l’argentino Denis e il cileno Sanchez) per Guidolin. La partita la firma Maxi Lopez con una stupenda girata di testa sul calcio d’angolo, anticipando il difensore sul primo palo (60’). Chiuderà il posticipo del giovedì sera, Parma-Sampdoria.