di Luigi del Giudice
A Doha, nel Qatar, arriva il primo Motor Show. Tutto questo, mentre nel Vecchio Continente i saloni soffrono e le società automobilistiche cercano con affanno di uscire e superare la grande crisi i cui effetti si fanno sentire ancora. E non poco. Cercano, infatti, la via degli incentivi governativi, senza mai, però, pensare a un abbassamento dei prezzi di listino. Allo stesso tempo, i costruttori di auto si preoccupano di sviluppare i veicoli per aprire nuove strade al futuro dell’auto.
Un tema, quello del futuro dell’auto, molto dibattuto e che sarà al centro, con la partecipazione di tutto il mondo dell’automobile, del dibattito che il primo Motor Show del Qatar si appresta a offrire al pubblico. Ma, non come semplice momento di riflessione, ma come punto di partenza di soluzioni cui arrivare, anche a breve termine.
Quella di Doha, sarà la prima convention sull’automotive nel Medio Oriente e il suo obiettivo principale riguarderà con particolare attenzione quei temi che sono destinati a cambiare radicalmente il mercato dell’auto nei prossimi anni. Come ambiente, sicurezza, riduzione dei costi, combustibili e altro ancora. Una rassegna, che si svolgerà nella capitale dell’Emirato dal 26 al 29 gennaio, e con cui le autorità del Qatar intendono stupire il mondo intero, sia per la novità, un motor show nel Medio Oriente, sia per la struttura lussuosa di questa mostra. Il Qatar si lancia nel mondo fantastico dell’automobile, forte del suo successo economico, registrato anche durante la crisi, con un segno positivo del 9 per cento, che ha attirato numerosi investitori internazionali. Quanto al Motor Show, con la presenza degli otto maggiori carrozzieri italiani, da sempre famosi nel mondo per la riconoscibilità del loro stile e per l’abilità con cui uniscono funzionalità e estetica, il Qatar intende stupire e porsi come un punto di riferimento importante dell’auto. Attesa e curiosità
C’è molta curiosità per questo nuovo motor show. Non solo perché nasce in un momento di crisi del settore, ma per il modo eccezionale in cui si annuncia al pubblico. A cominciare dallo scenario, supermoderno, del “Doha Exibition Center”, un luogo che rispecchia molto bene l’evoluzione economica del nuovo emirato, nato nel settembre 1971, dopo migliaia di anni di dominio dei persiani e, più recentemente, del Barhein, degli ottomani e dei britannici. Il Qatar, regione brulla e rocciosa con ricchi giacimenti di petrolio e di gas, ha scarsa rilevanza nel settore agricolo, che ha uno sviluppo limitato e locale. Nonostante la capacità produttiva di petrolio, il Qatar si preoccupa dello sviluppo della mobilità anche diversa dal petrolio. Non è un caso –come rileva lo sceicco Hamad Bin Jassim Bin Jabor Al Thani, primo ministro e ministro degli Affari esteri- perché il Qatar ha grandi giacimenti anche di gas, un prodotto naturale e ecologico. “Sarà un evento –aggiunge- coinvolgente, capace di offrire emozioni ad ogni visitatore: meravigliose automobili, una vetrina esclusiva, che si distinguerà dalle altre fiere di auto per la sua capacità unica di offrire esperienze attive per i partecipanti, che potranno vivere momenti emozionanti di pura passione per i motori”. Qatar, il Salone del domani?
Alla rassegna verranno esposti tutti i modelli dei marchi più prestigiosi, tutte le novità nel segmento Suv, i prototipi e le super car, presente, come già detto, il Ghota del design automobilistico mondiale. Un’intera area sarà riservata al made in Italy, con Ferrari in testa. Altra prerogativa del Motor Show del Qatar è coinvolgere direttamente il pubblico con esperienze diverse, con dimostrazioni di vetture e prove delle stesse. Tutto programmato con l’attuale politica espansiva del Qatar: trasformarlo in un Paese, molto turistico, dove praticare ogni sport. A questo punto è lecito chiedersi se questo è “Il Salone del domani”.
Lo Stato del Qatar
Il Qatar è un emirato del Medio Oriente, situato in una piccola penisola della ben più grande Penisola Arabica. Confina a Sud con l’Arabia Saudita e per il resto è circondato dal Golfo Arabico. E’ uno dei tanti emirati sorti nella Regione nel XX secolo e, a differenza della maggior parte di questi, ha rifiutato di diventare parte degli Emirati arabi uniti. Negli Anni Ottanta ha sostenuto l’Iraq, ma nel decennio successivo si è schierato contro. Nel 1995, l’emiro Hamad Bin Khalifa Al Thani avviò una politica di apertura verso l’Iran, l’Iraq e Israele. Petrolio e gas sono i prodotti che rendono ricco questo Stato, povero di acqua e derrate alimentari. Il progetto del motor show si inserisce in quello più ambizioso di sviluppo dell’economia del Qatar, Paese strategico del medio Oriente, essendo il naturale punto di congiunzione tra Oriente e Occidente e testa di ponte verso tutta l’area del Golfo. Si sviluppa su 11.437 chilometri quadrati e ha una popolazione di un milione e settecentomila abitanti. Vanta tassi di crescita del 9%, registrati anche durante la recessione economica globale. Ha un reddito medio annuo di 93 mila dollari pro capite. E’ tra i primi al mondo per ricchezza; terzo a livello globale per riserve di petrolio e gas naturale. L’auto nel progetto del Qatar
L’auto rappresenta, quindi, l’innovazione e la tecnologia, oltre che passione e emozione, essendo il Qatar tra i mercati più importanti per le auto sportive e quelle di lusso. Con questo salone, il Qatar guarda al futuro, affrontando la sfida della mobilità sostenibile e delle nuove fonti energetiche. L’evento è organizzato dal QTA, il Qatar tourism authority e dal governo, impegnato in un grande progetto di diversificazione economica, denominato “National vision 2030”, che prevede 145 miliardi di dollari di investimenti per potenziare il turismo, l’edilizia, le infrastrutture, la ricerca, la finanza e il settore energetico. Il piano mira a garantire sicurezza e stabilità per il futuro del Paese. Tra le opere previste, il nuovo aeroporto internazionale di Doha, nuove reti ferroviaria e stradale e Lusial City, una città moderna e polivalente (35 km quadrati) con una capacità di accoglienza di 200 mila persone, alberghi di lusso, ristoranti, spiagge, parco acquatico e riserva naturale. Investimenti importanti sono stati fatti anche nelle strutture sportive. Insomma, il Qatar cerca di svilupparsi per essere uno stato modello di grande prestigio.