I film del week end


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I fiori di Kirkuk

di Juana San Emeterio

I FIORI DI KIRKUK

di Faribrz Kamkari, Irak, Svizzera,Italia 2010
Morjana Alaoui, Ertem Eser, Mohamed Zouaoui, Mohammed Bakri
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Najla e Mokhtar, studiano medicina in Italia, si amano, ma lei è irachena e lui curdo. Tutto va bene fino a quando lui torna dalla sua famiglia e le scrive un' inspiegabile lettera d’addio. Lei corre a cercarlo in Iraq, ma siamo nel 1988 durante il regime di Saddam Hussein ed è in atto la persecuzione ed il genocidio della minoranza etnica dei curdi.

Girato interamente tra la cittadina di Erbil e quella di Kirkuk, il film narra l’odissea di questa coraggiosa donna araba che si trova a dover scegliere tra le proprie tradizioni famigliari e i sentimenti e gli ideali che la animano. Najla decide di diventare guardia medica dell'esercito per poi contribuire di nascosto alla causa delle forze ribelli e poter raggiungere il suo innamorato a Kirkuk, dove i soldati iracheni stanno rastrellando la popolazione curda. La protagonista Najla sceglie infatti, col cuore, di aiutare proprio quelle minoranze perseguitate dagli aggressori a cui, per famiglia, lei stessa appartiene.

“I fiori di Kirkuk” è uno dei pochi film in cui si parla della tragedia del popolo curdo visto da chi lo ha vissuto. Fariborz Kamkari, regista curdo formatosi in Italia, racconta una delle operazioni più cruente compiute dal regime di Saddam. La forma che sceglie per questa ricostruzione del genocidio è classica: le disavventure di due innamorati. La pellicola diventa così, non solo un film di denuncia, ma anche una bella storia d’amore. Nel film si descrive la forza e la determinazione della resistenza femminile che cresce laddove la guerra distrugge persone e cose. E se a volte manca la riuscita drammaturgica fa premio l'onestà del raccondo di una pagina storica poco visitata dal cinema.
Una nota per la colonna sonora del film che è stata realizzata ed eseguita dall'Orchestra di Piazza Vittorio.