La ripresa è in corso ma "restano rischi concreti per il futuro". L'allarme arriva dall'Ocse che cita, nell'Economic Outlook, come fattori di rischio "il perdurare della fragilità dei mercati finanziari, i problemi sui debiti sovrani e le tensioni sui mercati dei cambi". Rischi potrebbero esserci anche dal lato dei bilanci delle famiglie: il calo dei prezzi immobiliari, come si sta verificando negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, potrebbe "rallentare i consumi". "Nel caso in cui alcuni di questi rischi dovessero materializzarsi - dice l'Ocse - e minacciare di far deragliare il recupero, misure aggiuntive dovrebbero essere garantite da quei Paesi che hanno ancora spazio di manovra".
La crescita economica nell'area Ocse si attesterà quest'anno al 2,8% per scendere al 2,3% nel 2011 e risalire al 2,8% nel 2012. E' la stima dell'Ocse contenuta nell'Economic Outlook. "La ripresa globale è in corso ormai da qualche tempo anche se la disoccupazione resta ancora alta in molti Paesi", sottolinea il vice segretario generale dell'organizzazione Pier Carlo Padoan. "La ripresa - aggiunge - è molto più forte nelle economie emergenti mentre resta debole ed irregolare in gran parte dell'Ocse, e ha mostrato recentemente incertezze". La ripresa "continua ma ha rallentato il passo", dice l'Ocse. "La sfida - rileva Padoan - è ora passare da una ripresa assistita dalle politiche ad una crescita che si sostenga da sola". Per Padoan, inoltre, "é necessario un generale "consolidamento dei bilanci sia per raggiungere la sostenibilità dei debiti pubblici sia per riguadagnare spazio per manovre di politica fiscale; riforme strutturali sono necessarie per spingere la crescita", a partire dalle riforme sul mercato del lavoro. "Le lezioni della crisi finanziaria" sono "profonde" e la "situazione attuale rimane molto difficile" - ha affermato il presidente della Bce Jean Claude Trichet in apertura della Conferenza dei banchieri centrali.
Per l'Italia ripresa lieve, migliorerà
La crescita italiana si attestera' nel 2010 all'1%, nel 2011 all'1,3% e nel 2012 all'1,6%. E' quanto stima l'Ocse nell'Economic Outlook. L'organizzazione di Parigi evidenzia che ''l'economia italiana ha avviato una fase di moderata ripresa che dovrebbe rafforzarsi nel corso dei prossimi due anni''. Per l'Ocse le proiezioni ''suppongono che siano sufficienti le misure introdotte per raggiungere nel corso dei prossimi due anni l'obiettivo sul deficit; tuttavia - avverte - una ripresa piu' debole rispetto a quella delle proiezioni ufficiali potrebbe mettere a rischio l'obiettivo di tenere il deficit sotto il 3% del Pil''. Una ''sfida'' dunque per l'Italia che dovrebbe ora, ''per assicurare credibilita''', mettere in campo ''misure strutturali''. L'organizzazione ha rivisto leggermente al ribasso le stime per l'Italia: nel precedente Outlook si stimava una crescita dell'1,1% per quest'anno e dell'1,5% nel 2011. A trainare la domanda sono "investimenti ed esportazioni". Per quanto riguarda la disoccupazione, evidenzia l'Ocse, "potrebbe essere vicina al suo picco" ma visto che si continua a ricorrere alla cassa integrazione "potrebbe non scendere molto velocemente". La crescita dei redditi delle famiglie "resta lenta ed è legata soprattutto alla ripresa dei redditi degli autonomi, che sono calati bruscamente durante la crisi". Quanto all'inflazione, l'Ocse registra per l'Italia quest'anno un picco ma stima che "resterà sotto controllo nel 2012".
Nel 2012 picco debito al 120% del Pil
Il debito pubblico italiano "crescerà nel 2012 a circa il 120%" in rapporto al prodotto interno lordo. E' quanto stima l'Ocse nell'Economic Outlook. Secondo le ultime stime del governo italiano, quelle contenute nella Decisione di Finanza Pubblica, il debito italiano nel 2012 dovrebbe invece cominciare a scendere e attestarsi al 117,5%.
RESTANO RISCHI, NON ESCLUSE MISURE AGGIUNTIVE - La ripresa è in corso ma "restano rischi concreti per il futuro". L'allarme arriva dall'Ocse che cita, nell'Economic Outlook, come fattori di rischio "il perdurare della fragilità dei mercati finanziari, i problemi sui debiti sovrani e le tensioni sui mercati dei cambi". Rischi potrebbero esserci anche dal lato dei bilanci delle famiglie: il calo dei prezzi immobiliari, come si sta verificando negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, potrebbe "rallentare i consumi". "Nel caso in cui alcuni di questi rischi dovessero materializzarsi - dice l'Ocse - e minacciare di far deragliare il recupero, misure aggiuntive dovrebbero essere garantite da quei Paesi che hanno ancora spazio di manovra".
GURRIA, ORA RIFORME MIRATE, FOCUS SU OCCUPAZIONE - In questa fase del processo di uscita dalla crisi servono "riforme strutturali ben progettate e con obiettivi chiari", che "danno un triplo beneficio: spingono verso l'alto produttività e occupazione, rafforzano i bilanci pubblici e danno stimolo alla domanda globale": cosi' il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, durante la presentazione dell' Economic outlook dell'organizzazione parigina. Tali interventi, ha sottolineato, sono urgenti in particolare per il mercato del lavoro: le condizioni "stanno migliorando in molti Paesi nel corso di quest'anno", ma la disoccupazione "resta elevata" ed è ancora prevista "al 7,25% nell'orizzonte delle previsioni, il 2012".
PADOAN, ITALIA NON A RISCHIO MA SERVONO RIFORME - L'Italia non è un Paese a rischio per il debito pubblico, ma "ciò non significa che la situazione possa restare com'é": lo ha detto Padoan, secondo il quale il debito pubblico dell'Italia "resta molto elevato, ma si é mosso poco rispetto all'inizio della crisi, e questo significa che il Paese è in una situazione leggermente migliore di altri negli sforzi di consolidamento". Nel nostro Paese però, ha sottolineato Padoan, "c'é un problema strutturale, con due aspetti: debito elevato e basso potenziale di crescita", che va affrontato con "riforme strutturali".