Atlante delle crisi


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Colera, il nuovo terremoto di Haiti

L'epidemia ha già fatto 1100 morti haiti3_colera296

Si può morire di colera ad Haiti, anche dopo essere sopravvissuti ad un devastante terremoto e ad un uragano, soprattutto se si è fragili per la mancanza di igiene, di acqua, di una casa.

L'epidemia che ha colpito il Paese caraibico potrebbe contagiare fino a 200 mila persone e provocare 10 mila decessi nel corso dei prossimi 12 mesi se non ci dovesse essere un intervento sanitario più efficace, secondo l'organizzazione panamericana della Sanità.

Gli oltre 1.100 morti in poco più di un mese e i migliaia di contagiati hanno fatto scattare l'allarme anche negli altri Paesi della regione.

Attualmente il colera è presente in sei delle dieci province di Haiti. L'area rurale centrale di Artibonite,epicentro della malattia, continua ad essere la più colpita, ma anche a Port-au-Prince, che fu teatro delle più pesanti distruzioni causate dal terremoto, si sono verificati decessi e le autorità stanno cercando di evitare che il contagio arrivi nelle tendopoli che ospitano più di 1,3 milioni di sopravvissuti. Le Nazioni Unite ritengono che occorrano 163 miliardi di dollari in aiuti per far fronte all'epidemia. Nonostante ciò, le presidenziali e le legislative si terranno come previsto il 28 novembre.

Sono trascorsi nove mesi dal sisma, ma sembra che abbia colpito ieri. Non ci sono più le cataste di corpi ammassati nelle periferie urbane ma a Port-au-Prince diverse piazze sono occupate dai campi che ospitano gli sfollati.

Ovunque immondizie e fogne e latrine a cielo aperto,mancano i servizi basilari

Già prima del sisma, in un Paese dove la povertà è dilagante, la mancanza di accesso all'acqua potabile, secondo Amnesty International, riguardava milioni di persone, con gravi conseguenze per la salute. La contaminazione dell' acqua risulta la principale causa di mortalità e di malattia infantile.