Con le ferite del terremoto e dell'epidemia, in un clima di grande insicurezza, gli haitiani si apprestano a votare per le elezioni presidenziali e legislative previste per il 28 novembre.
Malgrado la crisi sanitaria, i candidati alla successione del presidente René Préval non sono favorevoli a un rinvio del voto. "Non è ragionevole pensare a un rinvio", dichiara Mirlande Manigat, candidata favorita nei sondaggi, anche se riconosce che "il contesto generale non è favorevole alle elezioni". Dello stesso parere un altro candidato,Leslie Voltaire: "Nessuno sa se la situazione peggiorerà in uno o due mesi" e mette in guardia da una nuova crisi politica.
La missione Onu ad Haiti in seguito ai disordini a Cap Haitien ha chiesto agli abitanti di non farsi manipolare "dai nemici della democrazia". "Il modo in cui si sono svolti gli eventi - dice il portavoce della Minustah, Pugliese - lascia pensare che gli incidenti abbiano un movente politico che mira a creare un clima di insicurezza in vista del voto".
Di parere contrario l'ex ministro dell' educazione e candidato alle presidenziali Lesley Voltaire: "Le proteste sono spontanee e si sono scatenate dopo la morte di un bimbo i cui genitori a- vevano chiamato il soccorso della Minustah senza successo,il piccolo è morto"
Il presidente René Préval, lanciando un appello alla calma, avverte che "altre violenze non saranno tollerate" e invita i politici a fare in modo che il colera non blocchi la campagna elettorale.
La comunità internazionale giudica l' appuntamento elettorale "estremamente delicato". Milioni di dollari e osservatori sono stati promessi da Onu, Usa, Ue e altre istituzioni per monitorare le elezioni con cui gli haitiani sceglieranno un nuovo presidente, 10 senatori e 99 membri del Parlamento. L'amministrazione Préval è stata criticata anche all'estero per aver escluso alcuni partiti politici dalle elezioni.