La scena non cambia


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Napoli sommersa dai rifiuti. Gli esperti: seri rischi per la salute

2900 tonnellate di spazzatura per le strade. Napolitano: 'Decreto rifiuti, mai avuto il testo'. Arrivano gli ispettori Ue m

''Dopo due anni la situazione non e' molto diversa. I rifiuti sono per le strade, non c'e' ancora un piano di trattamento e gestione della differenziata''. E' quanto ha detto il capo degli ispettori Ue, Pia Bucella, che e' da oggi a Napoli per fare il punto sulla gestione del ciclo dei rifiuti. La missione dei tecnici intende fare il punto della situazione nella regione, dopo la condanna dell'Italia da parte della Corte europea di giustizia per il mancato rispetto delle regole sulla gestione dei rifiuti.

Napoli è dunque di nuovo sommersa dai rifiuti. Lungo le strade della citta', 2.900 tonnellate e la situazione potrebbe nettamente peggiorare: se non si riuscira' a conferire, si arrivera' a una quantita' di 3.600 tonnellate di immondizia non raccolta. Nel centro storico, come nei quartieri Posillipo e Chiaia, la scena non cambia.

Napolitano: "Decreto rifiuti, mai ricevuto il testo"
''La Presidenza della Repubblica non ha ricevuto e non ha quindi potuto esaminare, ne' prima ne' dopo la riunione del Consiglio dei Ministri di giovedi' 18 novembre, il testo del decreto-legge sulla raccolta dei rifiuti e la realizzazione di termovalorizzatori in Campania, che sarebbe stato definito dal Governo''. ''Il Capo dello Stato si riserva pertanto ogni valutazione sui contenuti del testo quando gli verra' trasmesso''. Lo rende noto il Quirinale in un comunicato.

Caldoro, fuori crisi strutturale fra tre anni
Per il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, si uscirà dalla crisi strutturale dei rifiuti tra tre anni. "Siamo in emergenza, la cosa importante è trovare subito un'intesa e garantire procedure trasparenti ma, soprattutto, veloci perché abbiamo venti anni di ritardo e dobbiamo rispondere ai problemi", ha detto Caldoro a La telefonata, la rubrica di Maurizio Belpietro in onda all'interno di Mattino Cinque. I venti anni di ritardo, Caldoro, li spiega così: con una strategia che è stata messa in atto volta a "non aprire discariche, non realizzare impianti intermedi, neanche di termovalorizzazione. Si è puntato tutto sulla differenziata e sullo stoccaggio che è un sistema che è fallito nel 2008". Insomma si "é ripartiti da capo". "Il Governo nel 2008 è intervenuto facendo moltissimo - ha sottolineato - facendo ripartire il ciclo dei rifiuti. Abbiamo bisogno di molto tempo, del resto basta un tassello che non funziona e la regione Campania va in crisi". "Le emergenze con una buona gestione si possono tamponare di volta in volta - ha concluso - ma si uscirà dalla crisi strutturale arrivando alla media delle altre regioni per ciò che concerne gli impianti. Direi due-tre anni, più realistico 36 mesi".

Gli esperti: ci sono seri rischi per la salute
"Pericolo igienico-sanitario che puo' trasformarsi in un serio rischio per la salute". A Lanciare l'allarme sono Maria Triassi, del Dipartimento di igiene della Federico II, e Andrea Simonetti, entrambi membri della Societa' italiana di igiene. "Serve un intervento immediato - affermano - perche' Napoli versa in una condizione grave a causa dei rifiuti per strada che rappresentano un grande disagio per i cittadini".

I rischi connessi all'emergenza sono legati "alla presenza di randagi, ratti, blatte e Insetti". "Questi ultimi - sottolineano - sono vettori di malattie infettive gastro-intestinali". Ecco perche' si appellano alle autorita' affinche' "intervengano con urgenza". "Occorre una soluzione immediata per togliere i rifiuti dalle strade e una soluzione a lungo termine che preveda discariche da realizzare in siti sicuri, differenziata e multe per chi non la fa e, infine, accelerare i tempi per la realizzazione dei termovalorizzatori".