Chiusi cinema e teatri, fermi i set dei film e quelli delle fiction, niente attori nemmeno nei programmi tv. Sciopero generale, ieri, per il mondo dello spettacolo, che incrocia le braccia compatto contro i tagli imposti dalla finanziaria alla cultura, il mancato rinnovo degli sgravi fiscali per il cinema, il tracollo del fondo unico per lo spettacolo. E accusa il governo della mancanza di una politica culturale. La giornata prevede varie iniziative in tutta Italia.
"Non posso non comprendere le ragioni della protesta del mondo dello spettacolo che, nonostante certe strumentalizzazioni politiche, pongono problemi reali". Lo dichiara in una nota il ministro dei Beni e delle Attivita' Culturali, Sandro Bondi, in merito allo sciopero indetto oggi nel settore dello spettacolo.
"Ribadisco - scrive ancora- il mio impegno a ottenere la proroga degli incentivi fiscali a favore del cinema, una misura liberale che senza gravare sulle casse dell'erario ha un effetto positivo per lo sviluppo dell'economia, e di un necessario reintegro del fondo unico per lo spettacolo per non scendere al di sotto degli attuali livelli, gia' insufficienti, dell'offerta culturale".
"Spero -conclude- che l'allarme lanciato oggi dal mondo dello spettacolo aiuti a trovare entro l'anno un soluzione positiva, che consenta di programmare i calendari del prossimi anno".