di Luigi del Giudice
In un periodo segnato da una crisi che sembra inarrestabile, la giapponese Suzuki, che registra, al contrario, incrementi di vendite, presenta una nuova gamma 4X4, denominata “Anniversary”, per festeggiare, a ragione, i 40 anni di quella che può essere definita la più piccola fuoristrada, la Jimny (FOTO). Per la Casa del Sol Levante è un crescendo di risultati economici che si accompagnano a quelli sportivi, non indifferenti; naturalmente, nei rally di cross, con la Gran Vitara in testa. Insomma, Suzuki festeggia un vero successo che dura ormai da 40 anni, nel settore delle fuoristrada, con oltre due milioni di vetture vendute nel mondo e che mantiene inalterato nel tempo il suo DNA off-road.
Dal lontano 1970, quando viene presentata la prima fuoristrada Suzuki, la Jimny LJ10, si apre un nuovo scenario con un suo particolare concetto di fuoristrada che, attraverso diverse versioni e nuovi modelli, trova la massima espressione nelle vetture di oggi. Le abbiamo provate, sia su strada che sul terreno sconnesso di una piccola pista, preparata ad hoc, vicino Saronno, nell’estremo Nord dell’Italia, quasi al confine svizzero. Siamo a dir poco entusiasti di queste automobili, utili a soddisfare i quotidiani impegni di lavoro, come quelli del tempo libero. Tutti i modelli confermano le cure dedicate con grande attenzione alla sicurezza e alla ottima affidabilità. La gamma “Anniversay” gode di una serie di servizi e optional supplementari e gratuiti che rendono ancor più interessanti queste vetture: Gran Vitara, a tre e a 5 porte, benzina e diesel; la SX4, benzina e diesel; la Swift GL Style o Top 4 e, naturalmente, la Jimny, nelle versioni Special 1.4 benzina e 1.5 diesel DDiS JLX o Special. Tutte godono di una garanzia di due anni, compresi i tagliandi di manutenzione, e 4 anni di assistenza stradale gratuita. LA SWIFT
Con questo modello, Suzuki lancia la propria strategìa mondiale. Prodotta in sette stabilimenti, dislocati in diverse parti del mondo, Swift è tutt’ora commercializzata in oltre cento paesi. Ne sono state vendute un milione e 800 mila esemplari per il suo design sportivo e le prestazioni dinamiche. Si tratta di una vettura attraente, in cui si evidenzia una buona evoluzione rispetto al vecchio modello: nella piacevolezza della guida, nella maneggevolezza, nelle emissioni di CO2 e, come detto, nel design sportivo, moderno e più raffinato. E’ una compatta che riesce a offrire grande spazio all’interno ed è facilmente riconoscibile. C’è in quest’auto un grande utilizzo di acciaio ad alta resistenza, come nel telaio, e si presenta con il nuovo motore 1.2 benzina, che consente di raggiungere i 165 orari. La dotazione di sicurezza è piuttosto completa e dispone di parecchio accessori di serie.
FOTO - VIDEOLA SX4, LA CROSSOVER
La SX4, la sport crossover della Casa giapponese, nasce dall’incrocio tra innovazione e tradizione, due elementi che sono sempre presenti nel DNA della Suzuki. Offre quelle caratteristiche tipiche di vetture compatte insieme a performances da vera sportiva. E’ una vettura elegante con punte di raffinatezza nel suo interno ampio e accogliente, reso tale dalla qualità dei materiali utilizzati e da alcuni elementi decorativi. I comandi sono tutti a portata di mano. Ha una struttura rigida e solida, che si comprende bene appena si sale a bordo. La carrozzeria e le sospensioni sono adatte a qualsiasi tipo di fondo stradale. La caratteristica che la distingue è il sistema di trazione i-AWD a 3 modalità 4X4. In normali condizioni di aderenza la coppia è strasmessa solo all’assale anteriore. Molti i dispositivi di sicurezza e buone le misure antirumore adottate. I motori: diesel 2 litri e due benzina, 1.5 e 1.6.
FOTO - VIDEOLA GRAN VITARA
La Suzuki Gran Vitara nasce nel 1988. Utilizza da subito un telaio rigido a longheroni con blocco trazione integrale e blocco del differenziale, i requisiti essenziali per una fuoristrada. La terza generazione della Gran Vitara è una Suv dai toni eleganti che può essere usata bene nel traffico urbano. La distribuzione del peso tra avantreno e retrotreno è distribuita in modo quasi uguale, circa50 e 50, avendo il motore anteriore e gli organi di trasmissione nella parte posteriore. Il sistema 4X4 è permanente, con 4 modi operativi con differenziale centrale per realizzare bene la sintesi di vettura fuoristrada e stradale.
FOTO - VIDEO
I PRIMI QUARANTANNI DELLA JIMNY NEL RACCONTO DI MASSIMO NALLI
E’ il 10 aprile 1970 quando si inizia la storia di Jimny. Una storia costruita sulle sue caratteristiche uniche e su una peculiarità decisa, da vera fuoristrada a quattro ruote motrici. E’ il presidente della Suzuki Italia, Massimo Nalli, che racconta a Televideo la storia di questa particolare automobile. “E’ un periodo in cui la maggior parte dei veicoli a trazione integrale sono grossi e pesanti” – ci spiega Nalli -, precisando subito che “Jimny si presenta, quindi, come una rarità, un modello all’avanguardia che riesce a affascinare tutti. Riesce bene nel suo scopo di sfruttare al meglio un corpo vettura più compatto e che si possa muovere con agilità in tutti gli spazi ristretti che le fuoristrada dell’epoca non sanno affrontare”. “Jimny –aggiunge Nalli- nasce da uno studio iniziato verso la fine degli Anni Sessanta, su cui Suzuki ha investito molte risorse e il che il fascino universale di quest’auto deriva dalla sua capacità di affrontare ogni tipo di terreno, con un corpo vettura leggero e compatto. Le prestazioni sono eccezionali anche sui terreni più accidentati e sconnessi, mentre il suo motore, montato longitudinalmente, genera tutta la potenza necessaria, nonostante la bassa cilindrata. Ha un robusto telaio a longheroni in grado di assorbire tutti gli impatti derivanti dalle difficili condizioni di guida. La generosa altezza da terra –continua Nalli- e i favorevoli angoli di attacco e di uscita, oltre a molti altri elementi rendono Jimny una vera fuoristrada. Sono questi gli elementi che compongono il suo DNA ed è questo DNA che viene tramandato nella continua evoluzione della serie”.
LA PRIMA JIMNY, LA LJ10 DEL 1970
Costruita su un telaio a longheroni, adatto per la guida off-road, dispone di un affidabile sistema di sospensioni anteriori e posteriori, con molle a balestra, un cambio con riduttore e ruote da 16 pollici. E’ la LJ10 che apre la strada ad una nuova categoria, quella dei veicoli adatti all’uso quotidiano e alla fuoristrada. Il motore è due tempi, raffreddato a aria, con 2 cilindri. Potenza, 25 cavalli a 5.500 giri al minuto. E’ lunga 2,995 metri, larga 1,295 e alta 1,67. Pesa 630 chili. Due anni dopo, nel 1972, passa dal motore raffreddato a aria a quello raffreddato ad acqua. Nel 1975, il motore è a due tempi e tre cilindri e la cilindrata sale a 550 cc. L’anno dopo, quando il Giappone modifica le regole amministrative riguardo al parcheggio, Jimny SJ10 diventa più grande: 3,180 metri. (IL VIDEO)
LA SECONDA GENERAZIONE JMNY
Negli Anni Ottanta la tendenza stilistica tende a avvicinarsi al bello, alla funzionalità e al confort, andando oltre la praticità. E’ questo il momento in cui la serie LJ si avvia verso un nuovo design, quello della SJ, caratterizzato da forme lineari con una personalità più sofisticata e metropolitana. Il nuovo motore di 1.000 cc di cilindrata a quattro cilindri in linea migliora le doti sportive. Segue, poi, un propulsore ancor più potente, 1.300 di cilindrata, che, insieme a un’innovativa trasmissione a 5 marce, garantisce prestazioni di rilievo. C’è anche un restilyng che migliora il confort e l’eleganza e che sono il preludio della terza generazione, quella attuale. (IL VIDEO)
TERZA GENERAZIONE JIMNY
DAL 1998 La terza generazione cambia anche il nome. Per la prima volta viene utilizzato il nome Jimny, in luogo di LJ e SJ. L’obiettivo Suzuki è rendere Jimny più alla portata del traffico urbano. Il suo stile viene ammorbidito per renderla più attraente a un pubblico di varia estrazione. Due i motori disponibili: 1.3 benzina e 1.5 diesel, mentre il sistema di trazione integrale risulta migliorato con l’inserimento del dispositivo “Drive action 4X4”, che consente di passare dalle due alle quattro ruote motrici anche quando si è in movimento. A due ruote motrici, c’è una guida confortevole e con consumi contenuti anche su strade asfaltate, mentre la trazione su quattro ruote si rivela utile sul terreno sconnesso e forti pendìi. Le sospensioni sono Multilink con molle elicoidali per offrire un confort buono su qualsiasi tipo di percorso. Naturalmente, anche Jimny diventa sempre più rispettosa dell’ambiente e ecologica per attrarre sempre tutti. (IL VIDEO)