Sarah Scazzi


Stampa

Riesame: Sabrina può delinquere ancora

'Da lei abile, scaltro depistaggio' sabrina_misseri_pp_296

Sabrina Misseri mise in atto un abile e scaltro depistaggio sin dai primi minuti che seguirono l'omicidio della cugina, la quindicenne Sarah Scazzi. 'Innegabile' dunque, per il Tribunale del Riesame, il rischio di inquinamento delle prove da parte della 22enne di Avetrana, accusata con il padre, Michele Misseri, del delitto.

A carico di Sabrina Misseri il Tribunale del riesame di Taranto ha ravvisato tutte le esigenze cautelari che ne giustificano la permanenza in carcere: il ''concreto pericolo di fuga'', il rischio di inquinamento delle prove e quello che la giovane ''commetta delitti della stessa specie per cui si procede''. E' quanto si legge nelle 54 pagine dell'ordinanza del Tribunale del riesame depositata oggi.

E non è imminente, secondo la Procura di Taranto, neppure la scarcerazione di Michele Misseri accusato anche, precisano i pm, di sottrazione di cadavere (articolo 411 Codice penale) e non del meno grave reato di occultamento, come finora si è detto.

Certi che la verità non sia stata ancora raggiunta sono i legali dello stesso Misseri che, a loro avviso, sta coprendo la moglie Cosima, il vero 'fortino da espugnare' per chiarire le circostanze della morte di Sarah.

Trapela intanto da fonti inquirenti che le cinture su cui si concentra l'attenzione dei carabinieri del Ris di Roma sono non più di cinque, delle cinquanta sequestrate in casa Misseri. Su di esse si cercano tracce organiche dell'assassino.

RANCORE VERSO CUGINA CHE RIFERI' DI RAPPORTO SESSUALE INTERROTTO
E' la gelosia il movente del delitto di Sarah Scazzi. Sabrina Misseri - secondo il Tribunale del Riesame di Taranto - era infatti ''fortemente innamorata, anzi ossessionata'' da Ivano Russo che ''temeva di perdere ad opera'' della cugina. Ma la ''goccia, ovvero il punto di rottura che ha fatto scattare'' in Sabrina ''una forma di rancore nei confronti'' della cugina si è verificata quando Sarah riferì al fratello Claudio la confidenza che le fece la cugina su un ''rapporto sessuale interrotto'' avuto con Ivano.

Alcuni giorni prima di Ferragosto Sabrina si appartò in macchina con il giovane e si spogliò. ''Ma io - ha riferito lo stesso Ivano agli inquirenti - non convinto della cosa le ho chiesto di rivestirsi, anche in virtù del fatto che tenevo molto alla nostra amicizia''. Sabrina riferì quanto accaduto anche a Sarah e all'amica Mariangela Spagnoletti (ma a lei disse che ''ci fu una penetrazione''). Sarah raccontò l'episodio dello 'streap-tease' in auto al fratello, Claudio, il quale chiese spiegazioni ad Ivano soprattutto per sapere - si legge nelle 54 pagine dell'ordinanza del Riesame - se ''egli avesse ingenerato false aspettative nella cugina''.

Ivano a questo punto volle un chiarimento con Sabrina la quale - scrivono i giudici - ''aveva perfettamente compreso che la delatrice era la cugina''. Per di più Sarah era ''anche lei interessata ad Ivano e veniva vista come l'antagonista''; così come è ''altrettanto plausibile'' che Sabrina avesse utilizzato l'argomento del rifiuto da parte di Ivano ''per schernire la cugina o comunque per rimarcare che'' con il giovane ''non aveva un futuro''.

E' questo il vero motivo per cui Sabrina aveva ''tutto l'interesse'' a che la zia, Concetta Serrano Spagnolo, non consegnasse i diari di Sarah agli inquirenti in cui la giovane scriveva del suo debole per il 27enne. ''E' da questo 'humus' che scaturisce il delitto della Scazzi'', scrivono i giudici. Sarah ''era una ragazzina (la differenza di età con la Misseri è importante, 7 anni) che la cugina aveva cresciuto''.

Ma ''questo contesto di normalità è mutato allorché Sarah da bambina da coccolare era diventata una rivale da controllare. E ciò in quanto ormai, superata la fase adolescenziale, era affiorata la sua personalità femminile. La Scazzi - secondo i giudici del Riesame - inconsapevolmente si era trasformata in antagonista anche quasi certamente a causa dell'insoddisfazione della ricorrente per il proprio aspetto fisico''.

Per i giudici ''appare dunque nitido e preciso il movente del delitto''. Ivano ''non voleva neanche più parlare'' con Sabrina, ''era irritato perché la vicenda del rapporto sessuale interrotto era venuta alla luce'' perche' Sarah ''aveva riferito al fratello Claudio le confidenze della cugina''.

''Conseguentemente, la causa dell'allontanamento della persona da cui la Misseri era stregata era Sarah, la quale peraltro nutriva nei confronti'' di Ivano un ''analogo sentimento'' di cui Sabrina ''era ben a conoscenza''.