di Emanuela Gialli
Presentata a Palazzo Chigi la Campagna di mobilitazione in tutta Italia, dal 25 novembre al 10 dicembre, contro la mutilazioni dei genitali femminili, promossa da Aidos, Associazione italiana donne per lo sviluppo, e Amnesty International Italia, finalizzata alla raccolta di 8 mila firme al giorno, anche attraverso il sito www.endfgm.eu, per chiedere alla Commissione e al Parlamento europeo di adottare una precisa strategia contro il fenomeno. Presenti il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, e la Vice Presidente del Senato, Emma Bonino, che hanno firmato il “Petalo Rosa”, simbolo dell’iniziativa. Il ministro ha precisato che sono 35 mila i casi accertati finora di mutilazione di genitali femminili in Italia, dove, ha sottolineato “tutte le forze politiche, di ogni schieramento, sono impegnate nel controllo e nella lotta all’esercizio clandestino di questa pratica”. A conclusione, ha risposto alle domande di Televideo sul problema della violenza contro le donne in Italia, sempre più vittime di mariti, compagni, fidanzati ed ex violenti, e sulle risorse da destinare nel contrasto ai “reati di genere”.
Ministro Carfagna, nel 2009 il Governo nel decreto sicurezza ha stanziato 3 milioni di euro, per l’assistenza alle vittime di violenza sessuale e di genere. E nel 2010?
Il Governo ha previsto lo stanziamento di 15 milioni di euro che provengono dal Ministero per lo Sviluppo economico. Questa misura è prevista nel maxi emendamento alla Finanziaria. Mi auguro che anche il Senato voglia procedere alla sua approvazione, perché ancora una volta sottolineerebbe l’impegno del Governo contro la violenza sulle donne, un impegno che si porta avanti anche grazie proprio allo stanziamento di risorse.
Qual è l’impegno dell’Esecutivo per cambiare il modello culturale del rapporto uomo-donna, a cominciare dalla scuola?
Noi abbiamo previsto grazie a un accordo con il ministro Gelmini l’istituzione della settimana contro le violenze in tutte le scuole di ogni ordine e grado, che quest’anno è giunta alla sua seconda edizione. Durante la seconda settimana di ottobre le scuole sono state invitate a organizzare incontri, dibattiti, anche con l’aiuto di esperti del ministero, delle forze dell’ordine, dell’Arma dei carabinieri, del mondo dell’associazionismo, per sensibilizzare coinvolgere docenti alunni e genitori sul tema della violenza e soprattutto sul tema molto più ampio della discriminazione, sulla base del sesso, della razza, della religione, dell’origine etnica.
Come si vive da donna nel Governo?
Il presidente del consiglio Berlusconi ha dimostrato con fatti concreti la sua grande fiducia nei confronti delle donne, portandone ben 5 al governo. Le questioni del Pdl le risolverò spero in un incontro con i vertici del partito.