Ricerca scientifica


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Ipertensione, una nuova molecola per combatterla

Farmaci mirati dallo studio dei geni m

Combattere l'ipertensione studiando i meccanismi genetico-molecolari in sottogruppi di pazienti, per arrivare a formulare farmaci mirati: lo hanno fatto i ricercatori della Prassis (Gruppo Sigma-Tau) e dell'Istituto scientifico universitario San Raffaele di Milano, che hanno dimostrato la validita' di un nuovo approccio terapeutico 'farmacogenomico' nella lotta a questa malattia.

L'importanza della ricerca pubblicata oggi su Science Translational Medicine ''risiede nell'aver identificato dei marcatori genetici che permettano di individuare i pazienti che meglio potranno essere curati con una terapia efficace'', spiegano in una nota i ricercatori.

''Le mutazioni nei geni che controllano la funzione dell'adducina e i livelli corporei di ouabaina endogena - aggiungono gli scienziati - sono risultate associate all'ipertensione e ai rischi ad essa connessi. Il nuovo antiipertensivo rostafuroxin e' capace di bloccare selettivamente l'effetto di questi geni mutati''.

Studi sperimentali su modelli di laboratorio hanno dimostrato l'efficacia antiipertensiva e la selettivita' del meccanismo d'azione del farmaco. I dati ottenuti sono poi stati confermati in pazienti ipertesi, mai trattati prima, in cui e' stata verificata la capacita' delle varianti geniche di predire la risposta alla molecola.

''Il profilo di geni responsabili di tali alterazioni - sostengono i ricercatori - si e' dimostrato in grado di influenzare la risposta pressoria a rostafuroxin, ma non ad altri farmaci con meccanismi diversi. Tale scoperta - concludono - va oltre il semplice controllo della pressione arteriosa perche', dato il peculiare meccanismo d'azione, ci si aspetta che anche i danni a cuore, reni, vasi e cervello associati a mutazioni degli stessi geni potranno essere prevenuti dall'uso di rostafuroxin nei pazienti selezionati''.