I documenti di Wikileaks dei quali è stata annunciata l'imminente diffusione comprendono "documenti di scenario che riguardano anche l'Italia". Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a margine dell'undicesimo Foro italo-spagnolo in corso a Montecitorio.
"Ho parlato oggi con il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che mi ha anticipato che ci saranno documenti di scenario che riguarderanno anche l'Italia ma i contenuti non sono anticipabili", ha indicato Frattini.
"Si tratta di migliaia e migliaia di documenti classificati che gli Stati Uniti non commenteranno, come loro abitudine. Mi è stato detto che il responsabile di questa fuga di notizie è stato arrestato", ha concluso il capo della diplomazia italiana.
Prima ancora dell'annunciata pubblicazione delle centinaia di migliaia di documenti del dipartimento di Stato da parte di Wikileaks, gli Stati Uniti hanno avvisato alcuni dei paesi, soprattutto quelli amici, che potranno essere interessati, e imbarazzati, da queste rivelazioni.
Secondo quanto riporta lo stesso sito dell'organizzazione ormai famosa in tutto il modo per le sue rivelazioni bomba, i diplomatici americani hanno già contattato gli alleati britannici, australiani, canadesi, danesi, norvegesi e israeliani.
Misure che confermano l'allarme e la preoccupazione di Washington in queste ore di attesa del nuovo colpo di Julian Assange - che bisogna ricordare e' ora inseguito da un mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura svedese per stupro - che, dopo aver investito il Pentagono con le centinaia di migliaia di file segreti sulle guerra in Iraq e Afghanistan pubblciati nei mesi scorsi - ora ha preso di mira il dipartimento di Stato.
I documenti di cui è stata annunciata la pubblicazione sono i cosiddetti cablogrammi diplomatici, ora diventati semplici e-mail, che contengono le comunicazioni che le ambasciate fanno riguardo ai paesi ospitanti. Documenti che contengono "verbali di riunioni, analisi di avvenimenti in altri paesi e trascrizioni di colloqui riservati, e che debbono rimanere segreti per una buona ragione perché contengono informazioni sensibili e rivelano nostre fonti", ha spiegato il portavoce del dipartimento di Statio, P.J. Crowley, affermando che una loro pubblicazione metterebbe a rischio la sicurezza nazionale e anche vite umane.