La Camera ha approvato ieri la riforma Gelmini dell'università, ma la contestazione negli atenei non si ferma e collettivi e assemblee degli studenti 'rilanciano' la protesta dando appuntamento per due nuovi giorni di forte mobilitazione: a Roma, epicentro della protesta, gli studenti promettono di tornare in massa in piazza il giorno in cui il ddl andrà in discussione al Senato (forse il 9 dicembre, ma la data sarà decisa domani da una conferenza dei capigruppo) e il 14, quando si voterà la fiducia al governo.
A Roma sono ancora occupate diverse facoltà alla Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre: oggi pomeriggio gli studenti si riuniranno in assemblee e riunioni per 'ufficializzare democraticamente' la prosecuzione delle proteste perché, dicono, "la battaglia è ancora del tutto aperta e la partecipazione al corteo di ieri e le nuove iniziative in varie città di oggi evidenziano il fatto che la protesta sta crescendo".
A Milano, infatti, da questa mattina è occupata un'aula dell'Accademia di Belle arti di Brera, mentre a Palermo un centinaio di studenti ha occupato nella notte la sede del Comune.
Ma a parte i due giorni clou nei quali si organizzeranno cortei in piazza, la mobilitazione contro il ddl continuerà anche con flash-mob e varie forme improvvise di espressione e di disturbo.