Se non fossero bastati i tetti degli atenei a dare visibilita' alla protesta di studenti e ricercatori, ci riusciranno sicuramente i monumenti del Belpaese, passivi alleati del dissenso alla riforma dell'universita' che sta attraversando da Nord a Sud il Paese.
Alcune decine di studenti universitari il 25 novembre si sono staccati da un corteo di circa 2.000 persone e sono entrati all'interno della Torre Pendente in piazza dei Miracoli, a Pisa. All'esterno centinaia di loro hanno formato un cordone umano per impedire l'accesso ai turisti. Dal penultimo anello i giovani hanno poi calato uno striscione con la scritta ''No alla riforma''. La Torre è stata nel frattempo chiusa e i turisti fatti uscire. Nella piazza centinaia di curiosi, molti dei quali stranieri, hanno seguito la protesta immortalandola con macchine fotografiche e telefonini.
Sempre il 25 novembre a Roma decine e decine di studenti, distaccandosi dal corteo contro i tagli all'istruzione, sono entrati all'interno del Colosseo, scavalcando i tornelli. I ragazzi si sono affacciati dal secondo anello del Colosseo e hanno esposto uno striscione ('Nessun taglio, nessun profitto'). Hanno poi dato vita a un corteo all'interno dell'Anfiteatro Flavio al grido di ''Siamo noi i veri leoni'' accendendo fumogeni rossi, tra lo stupore dei turisti presenti. Terminata la performance e prima di ritornare all'universitá, gli studenti hanno annunciato in coro ''occuperemo il Vaticano''.
Ancora il 25 a Torino occupata la Mole Antonelliana, edificio simbolo della citta'. I manifestanti sono entrati nell'atrio della Mole, sede del museo nazionale del cinema, dove hanno affisso striscioni scandendo slogan e battendo su pentole e tamburi.
Anche a Siena c'e' stato un tentativo di assalto a un'opera architettonica. Un gruppo di studenti universitari stamani ha provato a salire sulla Torre del Mangia, in piazza del Campo per srotolare uno striscione con la scritta 'Resistere'. L'intervento di agenti della digos ha bloccato l'azione.
Un gruppo di alcune decine di studenti ha preso possesso della balconata centrale della Basilica di San Marco a Venezia, il 26 novembre, per protesta contro il decreto di riforma dell'Universita'. I manifestanti si trovano sul terrazzo della facciata principale della Basilica, dove vi sono i quattro cavalli di bronzo dorato e argentato (in realta' le copie degli originali provenienti da Costantinopoli).
Gli studenti fiorentini hanno ''occupato'' il 27 novembre la cupola del Brunelleschi del Duomo di Firenze al termine di una manifestazione partita da Palazzo Vecchio e che si e' snodata per le vie del centro. Non senza qualche difficolta' alcuni studenti sono saliti sul 'cupolone' srotolando uno striscione con scritto 'l'universita' non e' in vendita'. Pochi minuti dopo lo striscione si e' staccato rimanendo appeso su una parete del Duomo.
Un gruppo di ricercatori, il 29 novembre, studenti e dottorandi italiani che lavorano al Cern di Ginevra, uno dei piu' grandi laboratori di fisica nucleare, è salito sul tetto del building dell'amministrazione centrale a ''difesa'' dell'Universita' pubblica. La manifestazione di protesta e' organizzata dal Coordinamento studenti Universitari veneziani, che ha in Tommaso Cacciari (ex Didobbedienti) uno dei portavoce. ''Nel mondo del lavoro - ha detto Cacciari - gli immigrati salgono sulle gru per chiedere il rispetto dei loro diritti. Parlando di cultura, questi monumenti sono le nostre 'gru', quelle che i ministri Gelmini e Tremonti, o il ministro Bondi vorrebbero abbattere''. I manifestanti hanno srotolato dalla balconata della chiesa due striscioni: il primo recita ''It's final countdown Pdl Gelmini'', il secondo ''Non avrete la mia fiducia. Roma 14 dicembre 2010''. La Basilica e' controllata all'esterno da un nutrito gruppo di poliziotti, ma al momento la manifestazione non e' degenerata e l'ingresso dei turisti alla chiesa non e' stato interrotto.