Religiosità e folclore a Tarvisio


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La notte dei Krampus

La sfilata dei demoni nel giorno di San Nicolò krampus296

di Dario Moricone

All’imbrunire, dal limitare del bosco, compaiono le prime fiaccole. Pian piano si iniziano a distinguere anche le orribili figure che le reggono. Demoni dai denti aguzzi e dai terribili artigli che impugnano alte verghe. Incedono lentamente fino a formare due ali che accompagnano un carro guidato da un demone bianco e maestoso. Un evento intenso da vivere circondati dalla magia della neve che in questi giorni è caduta generosa, imbiancando le strade e le montagne.

Non siamo in un film dell’orrore, ma a Tarvisio in Friuli Venezia Giulia, all’inizio di quella che sarà la lunga notte di San Nicolò e i Krampus. Una festa tradizionale che andrà in scena domenica 5 dicembre. Una tradizione antichissima che affonda le sue origini in leggende che si sono tramandate dai tempi pagani fino alla cristianizzazione della zona.

La storia vuole che, in un tempo lontano, durante una delle tante carestie che affliggevano la zona, i ragazzi dei villaggi di montagna si travestissero usando pelli e corna di animali. Resisi irriconoscibili terrorizzavano gli abitanti dei paesi vicini, derubandoli delle provviste necessarie per l’inverno. Durante queste malvagie scorrerie i giovani si accorsero ben presto di non essere soli. Un vero diavolo in carne e ossa, mimetizzato tra i travestimenti mostruosi, si era introdotto nel gruppo. Per smascherarlo ai ragazzi fu sufficiente osservare le zampe a forma di zoccolo di capra, presi dallo spavento e dal terrore di trovarsi di fronte al diavolo, i giovani si recarono dal buon vescovo Nicolò che scacciò il demonio e riportò tutti sulla buona strada.

Il corteo parte da Tarvisio bassa alle 18. Il Krampus bianco guida la demoniaca sfilata in un silenzio spezzato solo dalle inquietanti note di “Una notte sul Monte Calvo" di Mussorgsky. Lo scenario è suggestivo ed è davvero difficile restare impassibili. Adulti e bambini osservano rapiti la scena.

Arrivati in piazza Unità il Krampus Bianco scende dal calesse e va a bussare alle porte della Cattedrale. La musica cambia, note angeliche circondano l’apparire di San Nicolò. Il vescovo dalla barba bianca esce dalla chiesa, i Krampus si inginocchiano al suo cospetto rappresentando la vittoria del bene sul male. Il Santo sale sul calesse e la festa ha inizio. Durante la processione per le strade del paese, San Nicolò distribuisce mandarini, arachidi e un dolce a forma di Krampus ai bambini che incontra lungo la strada. Ai bimbi monelli ci pensano i servitori del Santo che con il loro aspetto mostruoso li inducono a recitare preghiere e a promettere di fare i bravi.

Nel frattempo il terribile corteo si scatena. I ragazzini, in quello che anticamente era un rito iniziatico che accoglieva i giovani nel mondo degli adulti, iniziano a sfidare i krampus che rispondono a colpi di verga inseguendoli tra la folla. Un momento di follia giocosa che coinvolge tutti, mentre San Nicolò si defila andando casa per casa a portare i doni ai bimbi buoni e il carbone a quelli cattivi.