di Juana San EmeterioIL RESPONSABILE DELLE RISORSE UMANE
Di Eran Riklis, Israele-Germania-Francia 2010, (Sacher)
Mark Ivanir, Gila Alamagor, Julian Negulesco, Irina Petrescu, Guri Alfi.
Candidato israeliano all'Oscar 2011 per il miglior film straniero e miglior film in Israele del 2010, arriva sui nostri schermi la pellicola tratta dal bellissimo romanzo di Abraham Yehoshua. “Il Responsabile delle risorse Umane” del regista Eran Riklis è un road movie, un viaggio che parte da Gerusalemme.
Tutto inizia dopo un attentato nel cuore di Gerusalemme. Tra le vittime, c’è una donna senza documenti. Il cadavere resterà all'obitorio per una settimana senza che nessuno sia venuto a riconoscerlo. Solo i frammenti insanguinati della sua busta paga permetteranno di risalire alla sua identità e soprattutto al fatto che l’azienda per la quale lavorava (un panificio) non si è accorta della sua assenza. Lei è una donna romena che si chiama Yulia. Ma chi era Yulia? Cosa faceva a Gerusalemme? L'azienda per la quale lavorava viene accusata di «crudele mancanza di umanità» da un articolo di un giornalista locale. Ed ora tocca al responsabile delle risorse umane rimediare al danno d’immagine. L’uomo ( uno straordinario Eran Riklis) dovrà riportare a casa Yulia e ripagare in qualche modo la famiglia di origine. Ma la sua missione, in una gelida Romania fino al villaggio sperduto di Yulia, si trasforma in qualcosa di molto più importante. I l'avventura si dimostrerà molto più difficile e l’uomo avrà bisogno di tutte 'le sue risorse umane'.
Eran Riklis, regista del pluripremiato “Il Giardino di limoni” ha raccontato la storia di un viaggio improbabile ma terribilmente umano, partendo da una Gerusalemme, buia e pericolosa, fino ad un paese straniero, freddo e povero. E proprio in Romania, lontano da Israele, il protagonista riesce a scoprire l’umanità e sé stesso. Il bel film ci fa pensare e sorridere anche attraverso gli incontri con una serie di personaggi sorprendenti come l’ambasciatrice israeliana. Chi ha amato il libro non resterà deluso. Chi non lo conosce ha l’occasione di vedere come un viaggio con la morte possa generare una nuova vita.