Riprese le ricerche di Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa il 26 novembre a Brembate, nel Bergamasco. I volontari aspettano indicazioni per perlustrare le zone interessate alla luce dei nuovi sviluppi delle indagini e del fermo per omicidio di un giovane marocchino. A incastrarlo alcune intercettazioni, in cui tra le altre cose dice: "Allah mi perdoni, ma non l'ho uccisa io".L'uomo in carcere continua a negare le accuse.
Questa notte ha nevicato nel Bergamasco e le ricerche si attuano con una certa difficoltà e anche in un clima di stanchezza e sfiducia. Nessuna conferma dagli investigatori sul coinvolgimento di due italiani.
Al cantiere di Matello dove lavorava fino a pochi giorni fa, nessuno dice di conoscere Mohamed Fikri, il 22enne marocchino fermato in una nave al largo di Sanremo con l'accusa di aver partecipato al sequestro, all'omicidio e all'occultamento del cadavere di Yara.
Di fronte all'assalto dei cronisti davanti al cancello dell'ingresso al cantiere, gli operai che entrano a bordo delle loro automobili abbassano il finestrino e, cortesi ma fermi, si limitano a dire: "quel ragazzo non lo conosciamo, qui ci sono tante ditte esterne..."
Il cugino del fermato: è innocente al 1000%
''Conoscendo mio cugino, avra' detto 'Allah mi protegga' e non 'Allah mi perdoni'. Hanno sbagliato a tradurre dall'intercettazione telefonica''. Lo dice all'ANSA Aberrazzaq, un cugino di Mohammed Fikri - il marocchino coinvolto nell'inchiesta per la scomparsa di Yara Gambirasio - residente a Montebelluna (Treviso).
L'uomo sottolinea che questa ''e' un'esclamazione naturale quando si viene attaccati o ci si trova coinvolti in qualcosa di spiacevole''. ''Ho visto mio cugino - prosegue Aberrazzaq - la sera di venerdi', e mi ha accennato dell'interrogatorio dicendomi: 'mi hanno chiamato i carabinieri per la storia di una ragazza, ma prima avevano sentito il mio principale'''. Aberrazzaq riferisce che Fikri non viveva pero' con lui, a Montebelluna, ma in appartamento con altri stranieri ed un altro cugino a Valla' di Riese Pio X (Treviso), localita' in cui vive anche il piccolo imprenditore edile per il quale Fikri avrebbe lavorato. Aberrazzaq e' ad ogni modo convinto dell'estraneita' del cugino nella vicenda di Yara: ''e' innocente, ne sono sicuro al mille per cento''.