Al Comitato norvegese, che ha assegnato il Nobel per la pace al dissidente Liu Xiaobo, la Cina risponde lanciando il "Premio Confucio per la pace" e conferendolo all'ex vicepresidente di Taiwan Lian Chen. "E' una risposta pacifica al Premio Nobel per la pace 2010, che spiega la visione della pace che ha il popolo cinese", affermano gli organizzatori in un comunicato. La cerimonia di consegna ' a Pechino il giorno prima di quella nella quale, a Oslo, il Premio Nobel per la pace verra' consegnato a una poltrona vuota, sulla quale sara' stata messa una fotografia del dissidente.
Liu Xiaobo, professore di letteratura che compira' 55 anni il 28 dicembre, E' stato condannato l'anno scorso a 11 anni di prigione per aver contributo a scrivere e a diffondere Carta08, un documento che propone l'instaurazione in Cina di un sistema politico democratico. L'idea di un "Nobel alternativo" rispecchia la nuova assertivita' della Cina sulla scena internazionale ed e' stata lanciata tre settimane fa da un privato cittadino, un imprenditore, dalle colonne del quotidiano populista Global Times. Il presidente del comitato per il Premio Confucio, Tan Changliu, ha affermato che si tratta di "un'organizzazione non governativa" e che la giuria che ha assegnato il premio e' composta da cinque persone, senza fornire altri dettagli. Il Premio, ha aggiunto, e' accompagnato da un assegno di 15 mila dollari e ha l'obiettivo di "promuovere la filosofia" confuciana nel mondo.
Lian Chen, che oggi e' presidente onorario del Kuomintang, il partito nazionalista favorevole alla riunificazione di Taiwan con la Cina, e' stato preferito agli altri candidati, che erano il presidente dell'autorita' palestinese Abu Mazen (Mahmoud) Abbas, l'ex presidente sudafricano Nelson Mandela, il fondatore della Microsoft, Bill Gates, il poeta cinese Qiao Damo e il Pachen Lama, il numero due della gerarchia del buddhismo tibetano che e' stato scelto dal Governo di Pechino. Un portavoce dell'ufficio di Lian Chen a Taipei ha detto alla Cnn di "sapere chi e' Confucio" ma di "non sapere nulla del premio". Se la presenza del vincitore alla cerimonia e' incerta, e' invece sicuro che ne' Liu Xiaobo, che e' in prigione nella provincia settentrionale del Liaoning, ne' alcun membro della sua famiglia sara' ad Oslo. La moglie Liu Xia e' agli arresti domiciliari da due mesi - come una quarantina di altri dissidenti e amici della famiglia - e ai tre fratelli del premio nobel non sara' consentito di lasciare la Cina. Alla cerimonia, nel corso della quale uno scritto di Liu Xiaobo sara' letto dall'attrice Liv Ullman, parteciparanno alcune decine di esuli cinesi. Il comitato per il nobel ha annunciato intanto che 19 paesi - tra cui Iran, Russia, Pakistan e Arabia Saudita - hanno declinato l'invito a presenziare alla Cerimonia, aderendo al boicottaggio lanciato da Pechino.
La Carta08: ecco perché Pechino dice 'no'
Carta08, il documento che e' costato 11 anni di prigione al premio nobel per la pace 2010 Liu Xiaobo, è stato volutamente modellato sul documento diffuso nel 1977 da un gruppo di intellettuali cecoslovacchi tra cui un altro premio nobel, lo scrittore ed ex-presidente ceco Vaclav Havel.
I firmatari di Carta77 si impegnavano a "battersi individualmente e collettivamente per il rispetto dei diritti umani e civili nel nostro paese e nel resto del mondo". Il documento chiedeva la fine del regime a partito unico allora in vigore nella Cecoslovacchia, parte della sfera d' influenza dell'Urss e l'instaurazione di un sistema pienamente democratico basato sul rispetto delle leggi.
"Il popolo cinese - e' scritto su Carta08 - comprende molti cittadini che vedono chiaramente che la liberta', l'uguaglianza e i diritti umani sono valori universali dell'umanita' e che la democrazia e un governo costituzionale sono le istituzioni fondamentali per proteggere questi valori". Decine di intellettuali hanno partecipato alla stesura di Carta08, in un processo che si e' protratto per mesi. Il documento e' stato reso pubblico alla fine del 2008 con 303 firme di scrittori, avvocati, giornalisti, accademici e cittadini ordinari. In quel periodo la polizia cinese ha fermato e interrogato tutti i firmatari iniziali. Il documento, nelle poche ore in cui e' rimasto accessibile su internet, ha raccolto oltre duemila firme.
L'unico a essere trattenuto fu Liu Xiaobo che nel 2009 fu accusato di "incitamento alla sovversione del potere dello Stato e a rovesciare il sistema socialista" per il ruolo avuto nell'elaborazione di Carta08. Un altro dei firmatari della Carta, l'intellettuale Xu Youyu, ha scritto che lanciando il Documento, "l'intento di Liu Xiaobo era quello di riaffermare, dato che il governo ha riconosciuto la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e che ha firmato la convenzione internazionale sui diritti civili e politici, che queste sono le norme che regolano l'interazione tra il popolo cinese e il governo cinese". Nonostante questi impegni, si legge ancora su Carta08, "...la realta' che chiunque puo' vedere e' che in Cina ci sono molte leggi, ma non un modo di governare basato sulla legge; c'e' una costituzione ma non un governo costituzionale; l'elite' al potere continua ad aggrapparsi al suo potere autoritario e a respingere qualsiasi movimento verso un cambiamento politico".
Secondo Nicholas Becquelin, attivista del gruppo umanitario Human rights watch, la reazione delle autorita' cinesi indica che Carta08 e' stata considerata "diversa" e "piu' grave" di altri precedenti pronunciamenti dei dissidenti. All'inizio, aggiunge Becquelin, Pechino era preoccupata dalle reazioni che avrebbe potuto suscitare l'arresto di Liu. "Comunque - conclude - la risposta diplomatica internazionale e' stata sorprendentemente debole".