Ripartono con squadre speciali di Carabinieri e Polizia le indagini sul caso di Yara Gambirasio,la 13enne scomparsa da quasi due settimane.
Per la Polizia interviene il Reparto prevenzione crimine (Rpc) e il Servizio centrale operativo (Sco) che ha risolto fra gli altri, l'omicidio di Tommy. Per l'Arma ci sono gli uomini del Raggruppamento per le investigazioni scientifiche del Ros, Reparto operativo speciale e del Rac, Reparto analisi criminologiche.
Si indaga sulla vita quotidiana di Yara e sulle sue frequentazioni con amici, parenti e conoscenti. I tecnici, anche oggi, saranno impegnati nel dragare invasi e vasche di aziende della zona.
Il direttore dello Sco (Servizio centrale operativo) della Polizia di Stato, Gilberto Caldarozzi, e' arrivato a Bergamo e si trova a colloquio con il questore Vito Ricciardi. Secondo quanto riferito da fonti investigative, dopo questi primi colloqui, nel primo pomeriggio, probabilmente intorno alle 15, si dovrebbe tenere una riunione interforze in Prefettura tra tutti gli investigatori coinvolti nelle ricerche di Yara Gambirasio.
Dalla cattura del Boss 'Nitto' Santapaola, all'arresto del serial killer di Padova Marco Profeta, alla disarticolazione della mala del Brenta, all'individuazione dei responsabili dell'omicidio Fortugno, fino all'arresto del boss dei boss, Bernardo Provenzano. Sono alcune delle operazioni più importanti condotte da Gilberto Caldarozzi, direttore del Servizio centrale operativo(Sco) della Polizia giunto a Bergamo per coordinare le indagini sulla scomparsa di Yara.
Caldarozzi, che ha diretto alla fine degli anni '80 la squadra mobile della questura di Brescia, dal 1991 al 1996 è stato responsabile della sezione dedicata alla cattura dei latitanti dello Sco per poi diventarne direttore nell'agosto del 2005. Tra i suoi 'colpi' più importanti la liberazione di Augusto De Megni; l'arresto del boss mafioso Giuseppe 'Piddu' Madonna, la cattura di Francesco ed Albino Prudentino nel 2001. Ma anche la creazione di gruppi di lavoro ad hoc per indagini particolarmente complesse e l'introduzione del metodo dell'analisi investigativa sul campo che permette, tra l'altro, l'arresto di Profeta e l'individuazione dei responsabili del trafugamento della salma del banchiere Enrico Cuccia.
Caldarozzi ha, anche, seguito le indagini che hanno portato all'arrestato di Angelo Izzo, il mostro del Circeo, per l'omicidio di due donne nell'aprile del 2005 a Campobasso. Nel corso del 2006 Caldarozzi ha coordinato le indagini per l'arresto dei responsabili dell' omicidio del Vice Presidente della regione Calabria Francesco Fortugno e quelle sul sequestro del piccolo Tommaso Onofri.
Per la cattura di Bernardo Provenzano nel 2006 Caldarozzi è stato promosso questore 'per merito straordinario'. Nel maggio scorso la corte d'appello di Genova lo ha condannato a tre anni e otto mesi per l'irruzione nella scuola Diaz durante il G8 di Genova dopo che in primo grado Caldarozzi era stato assolto.