Omaggio a Sanguineti


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Genova s’illumina di poesia

La città ricorda il suo poeta, nell’80esimo anno della sua nascita sanguineti_296

di Marta Mandò

Su Internet gira un aneddoto, nel 1980 la regina Elisabetta II d’Inghilterra, in visita ufficiale a Genova, fece una gaffe: si profuse in complimenti per “l’attività letteraria” verso un ignaro assessore, scambiandolo, data la somiglianza fisica, per il poeta Edoardo Sanguineti. Era facile riconoscere Sanguineti, oltre per la sua fama internazionale, per il suo inconfondibile profilo, ma la Regina, a ben vedere, non era andata poi tanto lontana, perché Sanguineti, oltre ad essere stato traduttore dell’opera shakespeariana Re Lear, è stato proprio assessore alla cultura al comune di Genova.

Sanguineti era fortemente legato alla sua città natale, si candidò anche a Sindaco, li è stato docente di Letteratura italiana all'Università, li ha vissuto fino a maggio scorso, quando, un po’ improvvisamente, morì, dopo un intervento chirurgico.

Il 9 dicembre Sanguineti avrebbe compiuto 80 anni e la sua città ha deciso di rendergli omaggio in grande stile, come usa fare con i suoi uomini illustri, con una tre giorni (dall’8 al 10 dicembre) non-stop di arte, cultura, musica e teatro. “Edoardo Sanguineti appartiene a una tradizione altissima della nostra città - ci dice il Sindaco Marta Vincenzi -una tradizione di grande poesia che apre il XX secolo con Eugenio Montale e, attraverso Giorgio Caproni, fa di Genova la capitale della poesia italiana”.

Sanguineti è uno di quei rarissimi casi in cui si possono favorevolmente attribuire un elenco di qualità e titoli, con il beneplacito accordo della critica: intellettuale, poeta, scrittore, sperimentatore, letterato, artista, grande voce del pensiero e della scena letteraria del secondo Novecento, eccetera, eccetera. Nelle tante iniziative, potremo ricomporre il senso della sua lirica, delle sue riflessioni sul mondo e il suo essere un “poeta civilmente impegnato” come lo definì il presidente Napolitano ricordando il Sanguineti Deputato alla Camera. Il momento clou di “Genova s’illumina di poesia” sarà la proiezione di 80 versi nelle facciate dei Palazzi e sul pavé di Via Garibaldi. “Questa illuminazione del cuore della sua città è quella che –prosegue il Sindaco -fa si che l'intera città partecipi idealmente alla festa per il suo grande poeta". Una partecipazione corale intorno ad un verso del poeta genovese: “ e, lo vedi, / è la vita “.

Versi proiettati, non a caso sull’antica Strada Maggiore poi Strada Nuova, una dei percorsi più significativi, simbolo dell’urbanistica e della modernità europea seicentesca e segno di una città che è stata potenza politica ed economica in campo continentale.

Parole in luce vestiranno i “Palazzi dei Rolli” di Via Garibaldi: le lussuose dimore nobiliare (il rollo era la pergamena dove erano iscritti i palazzi che venivano messe a disposizione della Repubblica per ospitare re e dignitari di corte) che oggi sono un polo museale tra la Pinacoteca e le Gallerie d’arte di Palazzo Bianco e Palazzo Rosso. E poi è la strada della sede del Comune, che ospiterà il Fondo Sanguineti.

La sua famiglia, infatti, su indicazione di Edoardo ha destinato al Comune di Genova la sua intera, preziosissima biblioteca, 26mila volumi di valore, spesso rari, acquistati nel corso di una vita. Non è un caso, quindi, che si è scelta proprio questa strada come punto di massima attrazione per diffondere versi che hanno il compito –quello del poeta, come diceva Sanguineti – “di disegnare il profilo ideologico di un'epoca” e ancora di avere “uno sguardo vergine sulla realtà”. In modo che la poesia che “non è una cosa morta, ma vive una vita clandestina” riesca a farsi interprete della realtà contemporanea.

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