>>> LE IMMAGINI DEL CALENDARIO
I primi 50 anni di storia dei carabinieri raccontati per immagini. E' il filo conduttore del calendario storico 2011 dell'Arma, primo di una serie destinata a concludersi nel 2014, anno del duecentesimo anniversario della fondazione del Corpo: ognuna delle prossime tre edizioni sarà dedicata a una tranche di mezzo secolo di vita dell'istituzione e, di riflesso, del Paese.
Il calendario è giunto a una tiratura di un milione e 350mila copie, 8mila delle quali tradotte in inglese, francese, spagnolo e tedesco: nato nel 1928, dopo l'interruzione post-bellica dal '45 al '49 la pubblicazione riprese regolarmente nel '50 e da allora è stata puntuale interprete delle vicende dell'Arma e, attraverso di essa, della storia d'Italia.
Le tavole dell'edizione di quest'anno, riproposte anche sull'Agenda storica, sono state realizzate dal maestro Luciano Jacus: in copertina c'è la presentazione del "carabiniere reale" al re Vittorio Emanuele I, nell'agosto del 1814, alla presenza del primo comandante, Giuseppe Thaon de Ravel. I dodici mesi accompagnano il lettore attraverso i momenti chiave del primi anni di vita del Corpo, dall'emanazione delle "Regie Patenti" del luglio 1814 all'Unità d'Italia.
"Nel 1814, anno di nascita dell'Arma - ha ricordato il ministro La Russa durante la presentazione del calendario - le stazioni erano 113 e i carabinieri 803, con l'Unità le stazioni erano già diventate 1.145 e i carabinieri 17.671, una crescita non solo quantitativa ma di preparazione, di professionalità, di specificità: oggi i carabinieri non sono tecnologicamente inferiori a nessuno, capaci di stare sulle strade delle nostre città e nelle missioni internazionali con la stessa efficienza e di proporsi - penso in particolare ai comandanti di stazione di certi piccoli paesi - come punto di riferimento della vita quotidiana al pari del parroco e del farmacista".
"Ogni singolo particolare del carabiniere - scrive il generale Gallitelli nella prefazione - è patrimonio di valori e di idealità che, da sempre, orienta e sostiene la silenziosa azione di ogni carabiniere alla ricerca della piu' ambita delle gratificazioni: la fiducia e il consenso della gente". Il tutto nella consapevolezza che l'identita' e la cifra istituzionale del Corpo stanno "nell'impareggiabile patrimonio dei propri uomini e delle proprie donne, con i loro ideali e le loro salde motivazioni professionali".