Nobel per la pace


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Liu Xiaobo, una vita all'opposizione

Fu pofessore universitario fino al 1989 sedia_liu_vuota_296

Liu Xiaobo, il dissidente cinese al quale è stato consegnato ieri a Oslo ''in absentia'' il premio Nobel per la Pace 2010, sta scontando una condanna a 11 anni di carcere per ''istigazione alla sovversione''. Liu, che già aveva trascorso lunghi periodi in galera, è stato accusato di essere tra i promotori di Carta08, il documento favorevole alla democrazia che è stato firmato da oltre duemila cittadini cinesi. Liu era stato arrestato alla fine del 2008 ma la condanna gli fu inflitta nel giorno di Natale del 2009, probabilmente nella speranza di ridurre la copertura dei mezzi d'informazione occidentali.

Nato nel 1955 nella città industriale di Changchun, nel nordest della Cina, Liu era un giovane e brillante professore universitario di letteratura quando scoppiò il movimento studentesco del 1989 e fu tra gli intellettuali che si schierarono con i giovani, partecipando con i dirigenti studenteschi Wang Dan e Wu'er xi alla fondazione della Federazione Autonoma degli Studenti che fu la struttura dirigente delle proteste.

Più volte, Liu partecipò al fianco degli studenti ai falliti tentativi di dialogo con le autorità. La situazione su piazza Tiananmen, occupata dagli studenti democratici, precipitò tra la fine di maggio e l' inizio di giugno, quando fu chiaro che i riformisti del Partito Comunista, guidati dal segretario Zhao Ziyang, erano stati sconfitti e che il leader supremo Deng Xiaoping aveva scelta la via della repressione.

Il primo giugno Liu, insieme al popolare cantante taiwanese Hou Dejan, aderì allo sciopero della fame proclamato dagli studenti. Nelle ore e nei giorni successivi Liu Xiaobo, secondo Andrew J. Nathan e Perry Link, autorevoli sinologi e responsabili della pubblicazione del libro The Tiananmen Papers - che rimane la ricostruzione più completa di quei drammatici avvenimenti -, si adoperò per cercare di convincere i giovani ad evacuare la piazza prima dell'intervento dell'esercito. Non ebbe successo, e il 4 giugno i soldati dell'Esercito di Liberazione Popolare sgombrarono la piazza con la forza, uccidendo centinaia di persone

Pochi giorni dopo Liu Xiaobo, accusato di essere una delle ''mani nere'' che secondo il Partito Comunista Cinese manovravano gli studenti fu arrestato e trascorse 18 mesi in prigione dopo essere stato condannato come ''controrivoluzionario''.

Nel 1995 fu condannato a tre anni in un campo di ''rieducazione attraverso il lavoro'' per aver diffuso articoli critici verso il governo. Scontata la pena, gli fu vietato di continuare ad insegnare. L'ex professore continuò a criticare il regime autoritario con saggi e articoli che venivano pubblicati all'estero e diffusi clandestinamente in Cina.

Negli anni precedenti al suo arresto, Liu era diventato uno dei principali punti di riferimento per i dissidenti cinesi e per gli attivisti dei gruppi internazionali per i diritti umani. E' sposato con Liu Xia, anche lei un' insegnante. La coppia non ha figli.