13 dicembre


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Santi e leggende che fanno sognare

Lucia, la santa della luce nel giorno più buio dell’anno santa_lucia_svezia_296

A cura di Rita Piccolini

La storia della santa, una martire cristiana che fu addirittura accecata dai suoi persecutori, si svolge a Siracusa nel IV secolo. La tradizione, le leggende, il sincretismo religioso hanno fatto sì che nei secoli la sua figura sia festeggiata in molte zone d’Italia, dal Sud: Sicilia e Puglia, al Nord: Veneto e Lombardia, fino al Nord Europa.

Come Babbo Natale porta doni, ma lei è accompagnata da un asinello, invece che dalle otto nordiche renne. Li porta soltanto ai bambini buoni (tutti ovviamente), come la Befana della tradizione del Centro - Italia, che viaggia invece a cavallo di una scopa di saggina, come tutte le brave streghe che si rispettino e insieme ai doni porta i frutti della terra, (le radici della sua leggenda sono essenzialmente contadine e quindi povere) dalle noci ai mandarini, fino al carbone per i monelli.

Sono tradizioni centenarie, legate sempre alla fede religiosa, (non dimentichiamo che qualche decennio fa, prima del gran successo di Babbo Natale, a portare doni era persino Gesù bambino) e fortemente radicate nella cultura dei luoghi da cui diffondono la loro magia.

Ma tutti conoscono bene la leggenda di Babbo Natale, anche se la tradizione della cultura anglosassone ha per così dire massificato e banalizzato un po’il personaggio. Ma anche per lui le radici sono nobili e legate alla fede cristiana: il vescovo San Nicola di Mira della città di Myra (antica città dell'odierna Turchia), di cui si racconta che fosse solito fare regali ai poveri. La leggenda di San Nicola è alla base della grande festa olandese di Sinterklaas (il compleanno del Santo) che ha dato origine al mito e al nome di Santa Claus nelle sue diverse varianti. Babbo Natale è un elemento importante della tradizione natalizia in tutto il mondo occidentale, in America Latina, in Giappone ed in altre parti dell'Asia orientale. In molte tradizioni della Chiesa ortodossa Babbo Natale è identificato con San Basilio e porta i doni ai bambini il giorno di Capodanno, in cui si celebra la sua festa. Le sue molteplici rappresentazioni sono anche strettamente legate al personaggio russo di Nonno Gelo (Ded Moroz), che porta i regali ai bambini ed è vestito con una giacca rossa, stivali di pelliccia e porta una lunga barba bianca. Una gran parte della iconografia di Santa Claus sembra derivare da questa figura, soprattutto attraverso il suo equivalente tedesco Väterchen Frost.

Ma Santa Lucia? Da dove nasce la leggenda? Nel giorno a lei dedicato ormai quasi tutti ce ne dimentichiamo, soprattutto nelle grandi città dalle vie affollate per uno shopping natalizio sempre più insignificante e omologato. Così facendo uccidiamo un po’ anche la nostra fantasia, non la trasmettiamo ai nostri figli, e diventiamo tutti un po’ più poveri, comunicando ai bambini che i doni si comprano all’outlet o nei centri commerciali. L’informazione è certamente corretta, ma si perde la magia del dono che arriva dal cielo, e non è poco per chi vorrebbe attraversare la vita con l’aiuto dei sogni.

Torniamo a Santa Lucia. Siamo nel IV secolo, in Sicilia, a Siracusa. Lucia è una giovane donna di una buona famiglia, fidanzata ad un concittadino e destinata ad un buon futuro di moglie e madre. La mamma si ammala e Lucia si reca in preghiera a Catania, sulla tomba di Sant'Agata, per invocarne la guarigione. Qui la Santa le appare e le chiede di dedicare la sua giovane vita all'aiuto dei più poveri e deboli, predicendole il martirio. Lucia torna a Siracusa e trova la mamma guarita. Rompe il fidanzamento, e decide di andare tra i poveretti che stanno nelle catacombe e di donare loro tutta la sua dote. Il fidanzato non comprende, si arrabbia e decide di vendicarsi, denunciando pubblicamente quella che avrebbe dovuto essere la sua futura sposa, con l'accusa di essere cristiana. Sono anni di persecuzione sotto l'imperatore Diocleziano. Lucia ammette e ribadisce la sua fede, irremovibile anche sotto tortura, affermando che la sua forza viene non dal corpo, ma dallo spirito. Al momento di portarla via, l'esile corpo da ragazzina assume una forza miracolosa e né uomini, né buoi, né il fuoco, né la pece bollente riescono a smuoverla. Viene così condannata a morte. Prima di morire riesce a ricevere l'Eucaristia e predice a Diocleziano la sua prossima morte e la cessazione delle persecuzioni. Entrambi i fatti si verificano nel giro di pochi anni.

Fin qui la storia arricchita da elementi della fede cristiana. Una leggenda invece narra che la giovane Lucia abbia fatto innamorare un ragazzo che, abbagliato dalla bellezza dei suoi occhi, glieli abbia chiesti in regalo. Lucia acconsente al regalo, ma gli occhi miracolosamente le ricrescono e ancora più belli di prima. Il ragazzo chiede in regalo anche questi, ma la giovane rifiuta, così viene da lui uccisa con un coltello nel cuore. La versione più accreditata narra invece che a Lucia, il cui nome rimanda alla luce dello spirito, gli occhi vennero strappati durante le torture, per questo l’iconografia vuole che li porti con sé su un piattino.

La tradizione vuole che in alcuni luoghi Santa Lucia sia festeggiata e faccia le veci di Babbo Natale. In alcune regioni del Nord Italia, come il Trentino, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia, l'Emilia e il Veneto esiste una tradizione legata al 13 dicembre, giorno della sua morte. I bambini le scrivono una letterina, dicendo che sono stati buoni e si sono comportati bene per tutto l'anno, e chiedendo doni in regalo. Preparano poi cibo e carote sui davanzali delle finestre, per attirare la Santa e il suo asinello e vanno a letto di corsa, perché se la Santa arriva e li trova alzati lancia loro della cenere o della sabbia negli occhi e li acceca.

E i Paesi scandinavi? In Svezia e in Danimarca è abitudine che la mattina del 13 dicembre la figlia primogenita si vesta con una tunica bianca e una sciarpa rossa in vita e, con il capo coronato da un intreccio di rami verde e sette candeline, porti caffè, latte e dolci ai famigliari ancora a letto, accompagnata dalle sorelle più piccole vestite anche loro con tuniche e cinture bianche. I ragazzi mettono grandi cappelli di carta e portano lunghi bastoni con stelline. Le ragazze ornano i capelli con lustrini oltre alle già citate sette candeline e, accompagnando una “vergine saggia”, passano di casa in casa cantando una canzone la cui musica è quella di una famosa canzone napoletana che canta il luogo di Santa Lucia sul golfo di Napoli (ricordate “sul mare luccica…”?). Ogni anno viene scelta una ragazza che rappresenta Santa Lucia per tutta la Svezia: la ragazza viene incoronata dal vincitore del premio Nobel per la Letteratura. Questa tradizione risale ai primi anni del Novecento.

E’ la festa della luce che trionfa sul buio, per rasserenare gli animi di ognuno, nella certezza che il sole e la bella stagione torneranno, che la natura rifiorirà e la vita si perpetuerà per sempre, nonostante il buio della notte di santa Lucia che, come ci insegna la tradizione, “è la notte più lunga che ci sia”.