di Mauro Caputi
Allegri in settimana aveva chiesto ai suoi di arrivare a 39 punti prima della sosta natalizia e il Milan si è messo di gran carriera sulla strada giusta. La trasferta di Bologna, anticipo dell'ora di pranzo, si conclude con un sonoro 3-0 per i rossoneri che lanciano al campionato un messaggio di solidità e concretezza. In rete vanno gli stessi giustizieri del Brescia la scorsa settimana (partita che è costatata la panchina a Iachini). Al 9' colpisce Boateng che, in spaccata aerea, si esalta su un assist al bacio di Ibrahimovic. Al 35' raddoppia Robinho grazie anche a una distrazione nell'allineamento difensivo felsineo. Al 60' fa centro anche Ibra. In chiusura di primo tempo c'è anche una traversa di Zambrotta, che si aggiunge a una serie di altre occasioni di marca milanista. Il Bologna batte un colpo nell'ultimo quarto d'ora, ma serve solo a far salire anche Abbiati sul palcoscenico dei protagonisti: Di Vaio si procura un rigore e lo tira anche abbastanza bene, ma il portiere rossonero intuisce la direzione e respinge. A una gara dalle 'vacanze' il Milan sale a quota 36.
A inseguire c'è ora un terzetto, distanziato di 6 lunghezze. Il posticipo, infatti, vede la Juventus superare 2-1 la Lazio all'ultimo istante grazie a un'incursione di Krasic al 4' di recupero che sancisce l'aggancio a 30 punti. A inizio gara botta e risposta su azioni d'angolo. Al 2' fa centro di testa Chiellini. Al 15' Zarate risolve con un gran diagonale una mischia mal gestita dalla difesa bianconera. Floccari potrebbe freddare ancora la Juve dopo un paio di minuti, ma allarga la mira. Poi la Lazio cede terreno. Aquilani prende la traversa su punizione. Quagliarella e Iaquinta ci provano senza fortuna. Krasic cresce nella ripresa, ma non trova il cross giusto. I biancocelesti si rivedono negli ultimi 10' con Zarate (bravissimo Storari sul diagonale) e Floccari. In pieno recupero una punizione di Del Piero impegna Muslera. All'ultimo respiro Krasic supera per l'ennesima volta Cavanda sulla fascia destra, si presenta dalla linea davanti al portiere e lo beffa con un tocco che fa esplodere l'Olimpico di Torino.
A quota 30 c'è anche il Napoli, che ha liquidato il Genoa a Marassi in uno degli anticipi del sabato grazie a un gol di Hamsik e ora si ritrova al secondo con Juve e Lazio. Staccato di 4 punti c'è il Palermo, che, anche lui al sabato, scaccia i fantasmi che materializza il gol in apertura di Lucarelli e piega il Parma in rimonta con un gran secondo tempo concretizzato da Pinilla, Miccoli e un'autorete di Zaccardo pressato da Kasami.
A quota 26, con i rosanero, si fa largo anche la Roma che supera 1-0 in casa il Bari. Pugliesi sempre più soli in coda alla classifica e sempre più rimaneggiati per gli infortuni. Totti sbaglia un rigore procurato da Borriello (bravo Gillet). Juan, al 30', approfitta della libertà concessa dalla difesa barese e risolve l'azione con quello che si rivelerà il gol partita (il difensore scatta, peraltro, in leggero fuorigioco; una periodo poco fortunato per il Bari, sotto il profilo delle decisioni arbitrali, dopo gli episodi della partita di domenica scorsa con la Sampdoria). I giallorossi appaiono incerti a centrocampo per le assenze di Pizarro e De Rossi. Poi nella ripresa si scatena Menez, cui Gillet nega tre volte la gioia del gol. A segno ci va Borriello, a 3' dal termine, il gol viene annullato per fallo di mano (ma forse la punta controlla con la spalla). Il Bari fa quello che può, il successo della Roma è meritato, tuttavia da una pretendente al titolo è lecito aspettarsi qualcosa di più.
Al Sant'Elia, Cagliari-Catania era annunciata come la sfida fra Matri e Maxi Lopez. Fra i due litiganti l'ha spuntata alla grande Nené, autore della tripletta che fissa il risultato della gara. All'11' il brasiliano indovina la demi-volé dopo una traversa di Matri; al 27' trova la deviazione vincente di testa su cross di Agostini; al 71' altra zuccata, stavolta su corner di Lazzari. Il Catania appare opaco, soprattutto in rapporto alle ultime esibizioni. Ed è vittima anche di un inusuale nervosismo di cui fanno le spese Martinho (rosso diretto a inizio ripresa) e Morimoto (anche per lui espulsione diretta poco dopo il terzo gol). In effetti, un 3-0 rotondo, che ci sta tutto.
Boccata d'ossigeno per il Lecce di De Canio che interrompe una serie di quattro sconfitte consecutive e di sette partite senza vittorie battendo in casa il Chievo 3-2. Per i veronesi è la seconda sconfitta in quattro giorni, dopo il recupero di Bologna. I salentini mettono la freccia nel primo tempo con Ofere, che si libera e indovina l'angolo al 16', e con Piatti, che gira in rete il cross di Munari nel recupero. La ripresa si apre con la pregevole punizione di Bogliacino (55') che trova la parabola che s'infila nel sette. Il Lecce non trema e ancora Piatti, al 69', va via incontrastato al limite dell'area e inventa un gran diagonale. Per l'argentino sono i primi gol nel campionato italiano. La seconda rete del Chievo arriva al 4' di recupero e si colloca in una collana di 'perle' da dimenticare per i portieri: punizione di Moscardelli, goffa respinta di Rosati (che voleva trattenere) e tap-in di Mandelli.
Nel festival degli orrori fra i pali entra di diritto il gol con cui il Brescia piega la Sampdoria al Rigamonti. La punizione di Cordova al 13' è centrale e non forte. Curci, però, si fa incredibilmente beffare. Ai blucerchiati non basta un buon Pazzini per recuperare. In settimana la società blucerchiata è attesa anche alla 'prova' dell'arbitrato che dirà molto sul destino di Cassano. I lombardi invece festeggiano con una buona vittoria l'esordio in panchina di Mario Beretta.
Ma la cronaca delle papere non può dimenticare l'erroraccio di Handanovic che ha dato il vantaggio alla Fiorentina nella gara giocata sabato al Friuli. La conclusione di Santana era tutt'altro che irresistibile, per non dire di peggio. Qualche responsabilità pure per Avramov sul tiro da lontano di Armero che raddrizza la partita per l'Udinese, ma qui almeno va dato merito all'esterno colombiano di aver indirizzato una gran botta. Alla fine il gol di Di Natale (per Totò il decimo in campionato) fa esultare l'Udinese e cancella la topica per portierone pararigori.