In questa fase di ripresa incerta, i giovani hanno il doppio delle possibilita' di trovarsi senza lavoro rispetto alle altre fasce d'eta', e la loro situazione non accenna a migliorare. E' l'allarme lanciato da un rapporto Ocse sull'occupazione giovanile, che invita i governi ad occuparsi con urgenza del problema per scongiurare il rischio di "esclusione a lungo termine" per una larga parte delle nuove generazioni.
Dall'inizio della crisi, riporta lo studio, nell'area Ocse ci sono 3,5 milioni di giovani disoccupati in piu', e almeno 16,7 milioni di ragazzi sono nel cosiddetto 'gruppo neet', non in educazione ne' al lavoro. Ma la cosa piu' preoccupante, sottolinea l'organizzazione parigina, e' che tra questi ultimi solo 6,7 milioni sono in cerca di un impiego, mentre gli altri 10 milioni hanno smesso di cercare, scoraggiati dalla situazione.
In questo contesto, aggiunge lo studio, i governi devono impegnarsi al piu' presto a "lanciare programmi di intervento che forniscano un'efficace assistenza alla ricerca di lavoro per i diversi gruppi di giovani", con particolare attenzione alle categorie piu' a rischio, come gli immigrati o i ragazzi privi di titolo di studio. Inoltre, l'Ocse consiglia di "rinforzare l'apprendistato e altre forme di training integrato per giovani con competenze di basso livello" e di "incoraggiare le aziende ad assumere i giovani, fornendo sussidi temporanei, in particolare per le piccole e medie imprese".
A ottobre disoccupazione vicino ai massimi del dopoguerra
Nel mese di ottobre, la disoccupazione nell'area Ocse e' stata dell'8,6%, lo 0,1% in piu' rispetto a settembre. in un comunicato, l'Ocse precisa che il numero di disoccupati resta vicino ai massimi del dopoguerra, a 45,7 milioni.
In Italia, a ottobre il tasso di disoccupazione e' stato dell'8,6%, contro l'8,3% di settembre. Il nostro paese resta al di sotto della media dell'area Euro (10,1%) e di quella dell'Unione europea (9,6%), ma al di sopra di quella del G7 (8,2%).