Manifestazioni pacifiche, scontri nelle piazze, bagarre nelle Aule parlamentari, ostruzionismo dell'opposizione, ma alla fine il ddl Gelmini che riforma il sistema universitario diventerà legge: oggi alle 16 il Senato darà il via libera definitivo al provvedimento.
Quella che doveva essere la giornata più calda nelle piazze, almeno a Roma fila via liscia, con i cortei degli studenti che pacificamente sfilano lontano dalla zona rossa del centro blindato. L'unico palazzo della politica che ieri si è aperto ai manifestanti è stato il Quirinale: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto una delegazione di studenti, che al termine dell'incontro riconoscono al capo dello Stato di essere "il nostro unico interlocutore disposto ad ascoltare le nostre proposte".
Chi di sicuro non ascolta è la maggioranza del Senato: dopo la convulsa seduta di martedì, ieri l'Aula di palazzo Madama ha respinto tutti gli emendamenti dell'opposizione, che per tutta la giornata ha in risposta paralizzato i lavori. L'ostruzionismo cessa alle 20, quando la conferenza dei capigruppo convocata da Renato Schifani accoglie la proposta di mediazione avanzata dalla capogruppo Pd Anna Finocchiaro: i senatori d'opposizione potranno illustrare i loro emendamenti, nonostante i tempi a loro disposizione siano finiti, ma in ogni caso il voto finale arriverà per oggi alle 16.
Restano le posizioni lontanissime di maggioranza e opposizione. Per il ministro Maria Stella Gelmini quello di oggi sarà "un bel giorno per l'Italia e gli studenti", per Finocchiaro la chiusura al dialogo porterà all'approvazione di un testo "illogico, incomprensibile e inapplicabile".