Ad un mese dalla sua scomparsa, familiari, forze dell'ordine, ricercatori non hanno perso la speranza di ritrovare viva la tredicenne di Brembate Sopra, Yara Gambirasio, di cui non si hanno più notizie dal 26 novembre scorso.
Anche stamattina i volontari si sono rimessi al lavoro. Brembate si è svegliata sotto la neve e con un freddo gelido, ma l'inclemenza del tempo non ha scoraggiato nessuno.
Sono passati 31 giorni da quella sera del 26 novembre, quando Yara, dopo essere uscita dal centro sportivo del paese, è sparita nel buio facendo perdere le sue tracce. Le ricerche proseguono, ma senza risultati. Da qualche giorno polizia e Protezione civile stanno concentrando le loro forze in Valle Brembana, in particolare tra Zogno e Brembilla. Altre squadre lavorano invece nei pressi di Brembate Sopra, nei comuni dell'Isola bergamasca. Oggi le ricerche sono rese ancora più difficili dalla neve, che rende impraticabili le zone boschive e le aree nei pressi del fiume Brembo.
Per la famiglia Gambirasio quella di ieri è stata l'ennesima giornata d'angoscia e di speranza. I genitori di Yara hanno preferito trascorrere il Natale in silenzio, chiusi nella loro abitazione di via Rampinelli, cercando di garantire un'atmosfera serena, anche se non festosa, alla sorella e ai due fratellini di Yara.
Nel frattempo continuano ad accavallarsi le testimonianze ritenute inattendibili dagli inquirenti, i falsi allarmi e gli atti di sciacallaggio. Dopo che due giorni fa su un sito Internet era comparsa la notizia del falso ritrovamento della piccola Yara, ieri per qualche minuto si è temuto che il cadavere di una donna trovato lungo il Brembo a Curno (Bergamo) potesse essere quello della tredicenne. Il corpo, recuperato dai sommozzatori, era invece di una signora straniera di 37 anni che si era tolta la vita gettandosi in acqua.