E' Venezia la città più sostenibile per i trasporti: seguono Parma e Torino mentre Milano si conferma al quinto posto e batte Roma che arretra dal diciottesimo al ventesimo posto. Questi i risultati del 'Quarto rapporto sulla mobilità sostenibile in 50 città italiane' redatto da Euromobility.
Al quattordicesimo posto, ma in discesa, arriva Bari, che si conferma prima città del sud. Le più insostenibili sono Siracusa e Sassari, mentre L'Aquila non è stata inserita nella classifica.
"Venezia - si legge in una nota – è la città più 'eco-mobile' d'Italia". La città veneta, sesta lo scorso anno, si aggiudica così il trofeo italiano della mobilità sostenibile scalzando Bologna dal primo posto. Venezia vince grazie a un trasporto pubblico che funziona, a importanti innovazioni nella gestione della mobilità come il Car Sharing e il Bike Sharing, ad una riduzione dell'indice di motorizzazione e ad un significativo aumento delle automobili a gas.
Nella "top ten", che vede sul podio tutte città del centro-nord, ci sono anche Firenze che perde sette posizioni, Brescia che ne guadagna dieci, Bergamo, Reggio Emilia e Ferrara, oltre Bologna che perde però 5 posizioni. Fanalini di coda nella classifica della mobilità sostenibile, Siracusa e Sassari. Si segnala il balzo in avanti di Torino, che passa dalla tredicesima alla terza posizione: è seconda per incremento delle auto a gas, prima per presenza di auto Euro V, prima per offerta di Car Sharing e seconda per offerta di Bike Sharing.
"I dati che emergono dalla ricerca - ha detto Arcangelo Merella Presidente di Euromobility - ci offrono alcune interessanti indicazioni. Diminuiscono le auto di proprietà, si conferma la crescita delle auto alimentate a Gpl e Metano, complice anche il caro carburanti che rende i veicoli a gas sempre più convenienti per i cittadini, ed è confermata la tendenza allo svecchiamento del parco circolante malgrado sia ancora evidente il divario tra il Centro-Nord e il Sud del Paese. I servizi innovativi quali Bike Sharing e Car Sharing, pur essendo molto apprezzati, sono ancora poco conosciuti e rappresentano per i gestori e le Amministrazioni un costo ancora troppo elevato".