Cecchino in azione


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Afghanistan, ucciso un soldato italiano

Imboscata nel Gulistan, muore l'alpino Matteo Miotto, 24 anni, veneto di Thiene

 

Si trovava all'interno della base di Buji, dove prestava servizio, l'alpino Matteo Miotto, 24 anni, veneto di Thiene,  colpito e ucciso da un cecchino in Afghanistan. Il soldato, secondo quanto si apprende da fonti militari, e' stato raggiunto da un proiettile penetrato in prossimita' della spalla, in una parte lasciata scoperta dal giubbetto, e ha raggiunto organi vitali.

I fatti si sono svolti intorno alle 15, ora locale, nella base che ha sede nel distretto del Gulistan, provincia di Farah, nell'ovest del Paese. Nella zona, una delle piu' 'calde' del settore affidato al controllo dei militari italiani, al confine con l'Helmand, dal primo settembre operano gli alpini del 7/o reggimento di Belluno, che costituiscono l'ossatura della Task force south east, composta anche da militari di altri reparti.

Il 4 ottobre scorso, proprio nella valle del Gulistan, si verifico' l'imboscata in cui morirono altri quattro soldati italiani. L'area affidata al controllo degli alpini, denominata Box Tripoli, era un tempo sotto comando statunitense. In questi pochi mesi i militari italiani hanno portato avanti una serie di iniziative, tra cui quattro progetti di cooperazione civile-militare. Oltre al nostro connazionale, l'Isaf da' notizia di un altro soldato della coalizione ucciso oggi in Afghanistan: sale cosi' a 711 il bilancio degli stranieri morti del paese, 41 le perdite di dicembre.

NAPOLITANO PARTECIPA AL DOLORE DEI FAMILIARI E A CORDOGLIO FORZE ARMATE - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia dell'attentato nel distretto di Gulistan in cui ha perso la vita un militare italiano, impegnato nella missione internazionale per la pace e la stabilità in Afghanistan - si legge in una nota - esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto e al cordoglio delle Forze Armate.

SCHIFANI, ITALIANO CADUTO IN LOTTA AL TERRORISMO - "Un altro caduto italiano nella lotta al terrorismo internazionale e per la tutela della pace, della democrazia e della sicurezza internazionale. Una nuova pagina dolorosa per l'Italia". Così il Presidente del Senato, Renato Schifani, subito dopo aver appreso la notizia dell'uccisione di un militare italiano in Afghanistan. "Il nostro Paese - ha aggiunto il Presidente del Senato - sta pagando un pesantissimo prezzo di sangue per la pace in una delle aree più difficili e tormentate del pianeta". "Desidero in questa occasione rinnovare la solidarietà e l'abbraccio ideale a tutti i nostri soldati impegnati nella fondamentale missione in Afghanistan e nelle altre operazioni all'estero. Sentimenti che ebbi già avuto modo di esprimere la vigilia di Natale nel corso della mia visita alla base di Herat. Ai familiari del soldato caduto e al Capo di Stato Maggiore della Difesa, gen. Vincenzo Camporini - conclude il Presidente Schifani - giunga il sentimento del più profondo cordoglio e la più sentita vicinanza mia personale e dell'intera Assemblea di Palazzo Madama".

LA RUSSA, RABBIA PER FATALITA' - "Il nostro soldato è stato colpito da un solo colpo in uno dei punti scoperti sia da protezioni fisse che personali: quindi una fatalità, che fa ancora più rabbia". Lo ha detto all'ANSA il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, confermando che il militare è stato ucciso da un cecchino. "I cecchini non sono una novità, ma finora non avevano mai ferito nessuno", ha detto il ministro.

IL CORDOGLIO DI FRATTINI - Il Ministro degli Esteri Franco Frattini esprime il suo personale cordoglio e quello della Farnesina per la tragica scomparsa del militare italiano avvenuta oggi in Afghanistan. "Il primo pensiero va ai familiari del nostro soldato, ai quali siamo particolarmente vicini, consapevoli - si legge nella nota - che il dolore è ancora più grande in questi giorni destinati alla festa e che per loro si trasformano in momenti di tragica disperazione". "Quello odierno - aggiunge Frattini - è in termini di tempo l'ultimo, carissimo contributo pagato dai nostri soldati nella loro encomiabile lotta contro il terrorismo internazionale, finalizzata a garantire pace e sicurezza al nostro Paese ed alla nostra società". "Il modo migliore per onorare la memoria dei giovani e delle giovani che hanno pagato con la vita l'impegno del nostro Paese per sconfiggere il terrorismo è mantenere salda la rotta e proseguire, con la professionalità e l'impegno di sempre e che tutti riconoscono ai nostri soldati, nello sforzo per favorire quanto prima il processo di transizione ed afghanizzazione che consentirà di affidare all'esercito ed alla polizia afgani il controllo del proprio territorio", conclude Frattini.

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