Secondo il CED-Interforze, sono più di 3.000, ogni anno, le segnalazioni di minori scomparsi. Dal 1°gennaio al 30 giugno 2008 risultano inseriti in banca dati 890 minori da rintracciare, di cui 218 italiani e 672 stranieri (di questi ultimi 36 sono scomparsi all’estero), appartenenti soprattutto alla fascia d’età 15-17 anni (116 italiani e 573 stranieri). Si tratta di ragazzi che si allontanano volontariamente da casa o dalle comunità cui sono affidati, di minori che a seguito di separazione vengono sottratti da un coniuge al genitore affidatario o di scomparsi per i quali si ipotizza un sequestro di persona.
I runaway children
Sono soprattutto stranieri scappati dagli istituti dove erano stati collocati oppure minori, italiani e stranieri, che si sono allontanati volontariamente dall’ambito familiare. Molti sono bambini appartenenti a comunità nomadi, spesso sfruttati nella mendicità o per compiere attività illecite.
Legal kidnapping: la sottrazione internazionale
Questo fenomeno comporta il trasferimento illecito del minore all’estero (compiuto contro il volere di uno dei genitori o contravvenendo a un preciso provvedimento di una Autorità preposta), oppure la mancata restituzione dello stesso minore nel suo paese di residenza abituale a seguito di un temporaneo e legittimo trasferimento all’estero (per visita ai parenti, per un periodo di vacanza, ecc.).
Le nuove prassi di contrasto internazionale
Accanto alle tradizionali operazioni di polizia, si sono sviluppati “sistemi di allerta” che mirano a coinvolgere nelle ricerche di un minore scomparso l’intera comunità sociale. Si ispirano all’“Amber Alert”, noto anche come “America’s Missing: Broadcast Emergency Response”, avviato negli Stati Uniti nel 1996. Sistemi analoghi sono stati introdotti nel 2006 in Francia, (“Alerte Enlevement”) e, più di recente, in Grecia e in Germania, ma anche in Belgio e nel Regno Unito.
Questo tipo di procedura viene attivata dalle Autorità di polizia e coinvolge i dispositivi ricetrasmittenti CB dei camionisti, le telecamere e le videocamere dei supermercati, delle banche, dei giardini pubblici, le emittenti radiotelevisive in un raggio d’azione progressivamente più ampio. Fa parte di queste iniziative istituzionali anche l’istituzione di “hot line” dedicate ai minori scomparsi o vittime di sfruttamento sessuale : nel 2007 la Commissione Europea ha introdotto numeri unici europei inizianti con “116”, affinché fosse più facile per genitori e bambini effettuare chiamate di soccorso.
Le attività di contrasto nazionali
In Italia è in corso di definizione l’iter per l’affidamento della gestione della linea telefonica
d’emergenza “116000 - Linea dedicata ai minori scomparsi”, mediante un Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Interno e l’Ente Morale “S.O.S. Il Telefono Azzurro - Linea Nazionale per la Prevenzione dell’Abuso all’Infanzia”, che potrà avvalersi degli strumenti tecnici e operativi del numero “114 - Emergenza Infanzia”, operativo già dal 2003.
Attualmente, nel sito internet bambiniscomparsi.it, gestito dalla Sezione Minori del Servizio Centrale Operativo, sono inseriti 21 minori da rintracciare e 16 persone che, scomparse in età minore, adesso avrebbero raggiunto la maggiore età. Per alcuni di questi è stata effettuata una rielaborazione della fotografia, utilizzando le tecniche di “age progression” che consentono di attualizzare l’immagine di una persona scomparsa da tempo.
Il sito dei “bambini scomparsi” è inserito in un più vasto network coordinato dall’International Center for Missing and Exploited Children (ICMEC), che gestisce da un punto di vista informatico la rete e fornisce la tecnologia necessaria grazie al contributo gratuito di una nota società di servizi informatici.
(Dal Rapporto Eurispes/Telefono Azzurro)