di Mauro Caputi
Milan campione d'inverno, con una giornata d'anticipo, dopo quattro anni di dominio interista. La rivincita, per ora a metà, della Milano rossonera porta la firma che non ti aspetti: quella di Rodney Strasser, non ancora ventunenne della Sierra Leone, arrivato alla primavera milanista nel 2007. A 5' dalla fine della trasferta in casa del Cagliari, l'assist è di Antonio Cassano, entrato da pochi minuti, la girata vincente è del giovane africano. Non c'era Ibrahimovic, squalificato, in campo dal primo minuto un altro giovane, Merkel, Allegri si commuove per il suo ritorno a Cagliari su un'altra panchina, ma si porta a casa i tre punti. Partita senza padroni, con Robinho che non finalizza e Canini che prende il palo. Nella ripresa grande occasione di Nenè, servito da un errore di Abbiati, Milan che risponde con Pato. Con la divisione della posta ormai vicina, ci pensa Strasser a mettere nella calza rossonera il regalo della Befana.
Buona la prima di Leonardo sulla panchina dell'Inter nel match clou dell'Epifania. Il posticipo contro il Napoli si conclude con un sonoro 3-1 per i nerazzurri che vanno subito in vantaggio con la stoccata mancina di Thiago Motta dopo 3'. Alla prima partita dopo il successo nel Mondiale per club i campioni d'Italia si presentano con buona tonicità, ma il meccanismo non è ancora oliato. I partenopei vorrebbero conservare il secondo posto in classifica e trovano al 25' il pari con il colpo di testa di Pazienza lasciato solo su calcio d'angolo. Cavani e Hamsik non sono, tuttavia, efficaci come in altre occasioni. Milito sciupa sbagliando un controllo volante a tu per tu con De Sanctis. Al 37' rimedia Cambiasso con un perfetto inserimento di testa su cross di Maicon dalla linea di fondo. La nuova reazione del Napoli si vede a inizio ripresa e viene spenta al 55' dal secondo centro personale di Thiago Motta: la difesa napoletana è svagata sul colpo di testa su corner. Il tentativo di forcing della squadra di Mazzarri è confuso e poco efficace, anche se Maggio, Lavezzi e un intervento azzardato di Lucio per poco non puniscono Castellazzi. Dall'altra parte Milito conferma la sua serata no. Con due gare da recuperare l'Inter (Cesena e Fiorentina) sale a quota 26. Da sottolineare i cori di San Siro con cui i tifosi hanno ringraziato Benitez.
Sola al secondo posto resta la Lazio, che comunque non tiene il passo della capolista I biancocelesti chiudono a reti bianche la trasferta di Marassi contro il Genoa. La squadra di Reja, relegato in tribuna dalla squalifica, fa qualcosa di più contro i rossoblù apparsi a volte alle corde. Ma le speranze di fare risultato pieno si fermano sul palo incocciato da Hernanes nella ripresa. C'è gloria anche per Muslera, impeccabile su Rossi e Jankovic. Bottino pieno, invece, per l'altra metà della Capitale.
La Roma vince 4-2 contro un Catania che ha molto da recriminare, sia per il gioco mostrato, sia per alcune (mancate) decisioni arbitrali. E sì che l'avvio di gara sembrava promettere un tranquillo esordio annuale per i giallorossi. Dopo 5' fa centro il solito Borriello. I rossazzurri non accusano cedimenti e costruiscono la propria partita un'azione alla volta. Al 29' pari di testa di Silvestre su corner; al 38' partita capovolta dallo scatto di Maxi Lopez che dribbla anche il portiere e insacca. Roma frastornata, ma col piglio giusto a inizio ripresa: bastano 2' a Borriello per pareggiare con un bel tuffo di testa. Tuttavia, l'assist di Riise arriva con la palla già oltre la linea di fondo. I giallorossi insistono, gli etnei rispondono colpo su colpo e mostrano un Maxi Lopez molto attivo. Entra Vucinic e risolve i giochi a modo suo. All'86' gira in gol l'assist di Totti, fra le proteste catanesi per la posizione che le immagini battezzano in fuorigioco, seppur di poco. Ben più netta la posizione, regolare, di Maxi Lopez, fermato dal guardalinee mentre vola verso la porta in una circostanza molto simile a quella del suo precedente gol. Nulla da eccepire sulla rete del poker, con Vucinic che chiude degnamente un contropiede al 93'.
Col successo la Roma scavalca la Juventus protagonista, in negativo, del tonfo interno contro il Parma. Nell'anticipo dell'ora di pranzo 4-1 il risultato del Delle Alpi con i bianconeri che perdono Quagliarella al 3' (l'infortunio sembra grave) e Felipe Melo al 16' (rosso per una brutta reazione su fallo di Paci). Con l'uomo in più gli emiliani prendono gradualmente coraggio. A cavallo della pausa colpisce due volte l'ex Giovinco (42' e 48'). La Juve, disordinata e imballata si scuote. Al quarto d'ora palo di Pepe su punizione e gol di Legrottaglie, di testa, sul conseguente corner. Ci pensa allora Hernan Crespo a rimettere il lucchetto alla partita procurandosi e realizzando un rigore (fallo di Chiellini) 2' dopo. In pieno recupero fa centro anche Palladino, altro ex bianconero. Parma ora ben lontano dalle zone calde, duro colpo per le ambizioni della Juventus.
Befana felice per Palermo e Udinese. I rosanero travolgono 3-0 la Sampdoria al Barbera. Miccoli, al 37', batte Curci con la punta del piede dopo essere scivolato. Al 50' il salentino serve l'assist per la gran zuccata di Migliaccio. Al 79' chiude i conti Maccarone. Vittoria netta, agevolata dai blucerchiati mai entrati in partita. Parecchio da rivedere per Di Carlo. Avversario più tonico per i friulani. Il Chievo di scena a Udine non molla nonostante il doppio svantaggio maturato nel primo tempo con lo stop e conclusione di Sanchez al 14' e il grandissimo diagonale di Di Natale (a quota 11 in classifica cannonieri, sempre più leader) al 25'. Lo stesso Totò si concede il lusso, per lui insolito, di fallire un rigore. Il resto è sterile pressione dei veneti, con l'Udinese che regge con il minimo sindacale di affanni.
Bologna e Fiorentina dividono la posta nel derby dell'Appennino monopolizzato dal caso Mutu. Il romeno, messo fuori rosa per "insoburdinazione" è l'argomento del giorno in casa viola. La squadra di Mihajlovic, comunque, assorbe il colpo e reagisce bene all'assenza di quello che doveva essere un giocatore chiave e pure alla splendida girata di testa di Di Vaio che, al 5' , porta in vantaggio i felsinei. Il pari arriva al 67' con Santana su servizio comodo di Cerci. Una prova di maturità per i viola che il solito Di Vaio ha provato a rovinare proprio all'ultimo tuffo.
In coda sorridono Cesena e Bari che vincono in casa di rivali per la corsa salvezza. I romagnoli espugnano Brescia 2-1 con un bel primo tempo condotto con autorità e finalizzato al 33' da Jimenez e al 41' da Ceccarelli. Riscossa delle rondinelle nella ripresa. Eder, al 50', dà benzina alle speranze dei padroni di casa, ma la rimonta non si concretizza. Nel derby pugliese a Lecce Okaka ferma a 12 la striscia di partite senza vittorie del Bari. Appena arrivato nella nuova squadra l'ex romanista s'inventa il gol partita al 78' e riporta il sorriso sul volto di Ventura. Passo avanti del Bari, che rivede l'obiettivo salvezza, nuovo stop dei salentini.