di Gabriella Ramoni
"Iperconnessi tecnoager", i minori fotografati da Eurispes e Telefono Azzurro. "Tv, telefonino, consolle, lettore mp3 e Internet fanno parte della dotazione hi-tech di base delle nuove generazioni", neanche percepite come novità:ci convivono sin dalla nascita.
E invece, spiega Caffo, presidente di Telefono Azzurro, "i bambini avrebbero bisogno di adulti mediatori, sopratutto a fronte di ciò che non possono capire fino in fondo e soprattutto a fronte delle emergenze che possono destabilizzare o mettere in pericolo la loro infanzia".
E, in particolare, nel suo percorso teso alla riconquista del proprio ruolo educativo, l'adulto deve imparare ad "ascoltare".
La Rete, rischi e solitudini
Possono passare anche 4 ore al cellulare ma non trascurano la rete, utile un po' per tutto: informazioni, studio, per scaricare musica, video, giochi, per "chattare", per dialogare-scrivendo.
Ma la rete presenta vari rischi, dalla violenza del cyber-bullismo, al pericolo di abusi, al commercio di droghe sonore (frequenze scaricabili da internet che agiscono sul cervello in modo simile alle sostanze stupefacenti).
Le caratteristiche della rete, conclude Fara, presidente di Eurispes,"sono contraddittorie": c'è spazio per lo scambio e per l'incontro ma la rete rischia di "essere un luogo di solitudine, con persone sole davanti al proprio pc o al display del telefonino".
L'adescamento sul web
Dal Dossier Eurispes: "Lo sviluppo di Internet ha aperto scenari impensabili offrendo l’opportunità ai pedofili di avvicinarsi ai bambini e agli adolescenti in maniera più nascosta e pericolosa.
La diffusione del web e delle nuove tecnologie, in Italia, interessa circa la metà della popolazione complessiva. I principali fruitori di servizi di chat e social network hanno un’età compresa tra i 15 e i 24 anni (44%) e circa il 60% di coloro che si collocano nella fascia d’età tra i 6 e i 19 anni utilizza la Rete per cercare, scaricare e scambiare file musicali, giochi e immagini.
L’attività investigativa svolta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni ha portato negli ultimi dieci anni all’arresto di 219 individui, alla denuncia a piede libero di 4.216 persone, alla perquisizione di 3.978 abitazioni di soggetti sospettati di pedofilia online e alla chiusura di 177 siti web attestati in Italia e contenenti materiale ritraente abusi sessuali sui minori. La maggior parte delle segnalazioni (46%) sono arrivate da parte della Polizia Postale, ma non mancano quelle dei cittadini (18%), di associazioni come Save the Children (17%), Telefono Azzurro (6%) e il Moige (2%).
La maggior parte dei server inseriti nella black list sono di americani (37%), russi (27%) e olandesi (13%). Una percentuale sempre crescente, dal 10% al 21% di soggetti indagati dalla Polizia Postale per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico, utilizza la Rete anche per intrattenere conversazioni e avere contatti con i minori".