Un'auto e almeno un agente di scorta armato. E' quanto ha ritenuto di assegnare al giornalista di Televideo Rai Nello Rega, vittima di un attentato nella notte di giovedì, il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito a Potenza. Il ministero dell'Interno ha già approvato questa scelta. "La decisione del Comitato, che mi auguro sia definitiva - ha detto Rega - mi restituisce una certa serenità".
Un colpo di pistola è stato sparato nella notte di giovedì contro l'automobile guidata dal giornalista di Televideo Rai, Nello Rega - autore del libro ''Diversi e divisi'' sulla convivenza tra islamici e cristiani - che è rimasto illeso. Rega è stato ripetutamente minacciato a Potenza e a Roma, a partire dal 2009.
Il fatto è avvenuto a pochi chilometri da Potenza, sulla statale Basentana, mentre il giornalista tornava a casa dopo aver trascorso una serata con alcuni amici, nel Materano. Rega viaggiava da solo. Il proiettile è stato sparato da un'automobile che ha affiancato quella di Rega dopo averla speronata: il colpo ha infranto i vetri posteriori della vettura del giornalista che ha accelerato ed e' riuscito a raggiungere Potenza dove ha avvertito la Polizia e i Carabinieri. L'auto di Rega e' ora in un deposito dei Carabinieri dove, oggi, i tecnici dell'Arma continueranno ad esaminarla.
Rega ha raccontato agli investigatori di aver visto sull'auto che ha speronato la sua almeno due persone e di aver sentito almeno un colpo di pistola: ''Chi ha sottovalutato il pericolo che correvo - ha detto all'ANSA il giornalista - ora deve fare un esame di coscienza. Sono terrorizzato e chiedo ancora una volta allo Stato di proteggermi adeguatamente. Tuttavia - ha concluso il giornalista - non mollero' perche' non voglio rinunciare alla mia liberta' di pensiero''.
Direttore Televideo: appello a Maroni
"L'agguato della scorsa notte a Nello Rega dovrebbe far cessare ogni titubanza. Rega poteva essere ucciso. Perché non viene protetto adeguatamente? Rivolgo un fiducioso appello al ministro dell'Interno, Maroni: non bastano mesi e mesi di intimidazioni e ora il tentativo di uccidere? Rivolgo anche un appello ai colleghi dell'informazione: non liquidate la notizia con poche righe, non è possibile che il caso di Rega sia accompagnato dalla sottovalutazione o, peggio, dal silenzio".
Antonio Bagnardi, Direttore Televideo
Fnsi, serve ogni sforzo per tutelarlo
''L'attentato di cui è stato vittima il giornalista di Televideo Nello Rega non va sottovalutato e, prima ancora di ogni valutazione sui possibili ispiratori e mandanti, ogni sforzo deve essere compiuto per assicurare la tutela ad un collega da due anni sotto il tiro con minacce e intimidazioni di presunti gruppi del fondamentalismo islamico''. E' l'appello di Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa. ''La Fnsi - ricorda Siddi in una nota - aveva già segnalato mesi fa al Viminale diversi casi di giornalisti minacciati per l'ovvio scopo di limitarne la libera attivita' professionale e l'espressione di plurali punti di vista. Tra questi, il caso dei ripetuti allarmi per la vita di Nello Rega dopo la pubblicazione del suo libro 'Diversi e divisi', una attenta analisi sulla convivenza tra islamici e cristiani. Il collega, infatti, oltre a svolgere la sua testimonianza professionale di giornalista indipendente, è da tempo impegnato, sul piano civile, sulle frontiere del dialogo, della convivenza e della libertà religiosa. Per un certo fanatismo, invece, è considerato un pericolo da offendere e respingere''. Per Siddi, ''i colpi di pistola contro di lui, fortunatamente non andati a segno, rendono l'allarme molto alto. Al collega va la nostra piena e affettuosa solidarietà. Al ministro degli Interni, Roberto Maroni, e alle autorità preposte alla sicurezza - conclude - l'appello ad agire con determinazione per far luce su quest'ultimo grave episodio e per assicurare condizioni di serenità per la vita di Rega e della sua famiglia''.
Usigrai: fatto grave, collega da tutelare
''Nel caso Rega - dichiara il segretario dell'Usigrai Carlo Verna - i fatti gravissimi sono due: anzitutto l'attentato in sé, ma c'è anche l'inerzia da lungo tempo da parte di chi dovrebbe tutelare il collega. Telefonando a Rega per solidarizzare personalmente e per conto di tutto l'esecutivo Usigrai, ho appreso con stupore che dopo la denuncia dell'ultimo episodio quello in cui ha rischiato la vita, all'alba è stato fatto tornare a casa da solo con il fratello''. Nella nota, Verna ringrazia ''per la sensibilità il direttore di Televideo Antonio Bagnardi al quale va l'apprezzamento dell'Usigrai per il suo accorato appello. Anche noi abbiamo più volte rivolto appelli all'autorità competenti e in particolare al ministro Maroni, tutti purtroppo caduti nel vuoto. Speriamo che stavolta il titolare del Viminale dia risposte adeguate''.
Odg della Basilicata, garantire incolumità
I giornalisti della Basilicata ''esprimono preoccupazione per la vicenda accaduta nella notte scorsa al collega Nello Rega, contro la cui auto e' stato esploso un colpo di pistola sulla superstrada Basentana''. In una nota del presidente dell'Ordine regionale lucano, Mimmo Sammartino, e' scritto che ''nel ribadire la solidarieta' a Rega, l'OdG di Basilicata auspica che vengano poste in essere tutte le misure ritenute utili a garantire l'incolumita' del giornalista e scrittore lucano e si possa fare, al piu' presto, chiarezza sul ripetersi di fatti a dir poco inquietanti''.
Dg Rai Masi segue sviluppi della vicenda
Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, ha telefonato al direttore di Televideo Antonio Bagnardi per avere informazioni sulla vicenda che ha visto coinvolto il giornalista Nello Rega. Il dg ha chiesto di essere costantemente aggiornato sugli sviluppi della vicenda.