Fiat, attesa per il referendum


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Riparte Mirafiori, tornano al lavoro 800 operai

Ai cancelli, all'alba, doppio volantinaggio fronti 'no' e 'sì' fiat_mirafiori_296

Mirafiori riparte: domani, all'alba, dopo tre settimane di cassa integrazione, torneranno al lavoro gli 800 operai dell'Alfa Mito. Sul loro rientro peserà il clima del referendum di giovedì e venerdì prossimo sull'accordo del 23 dicembre per il rilancio della fabbrica: ai cancelli, al loro arrivo, ben prima delle 6 (orario d'inizio del primo turno), troveranno l'opposto volantinaggio dei protagonisti dei due fronti: da un lato la Fiom, contraria all'accordo, con il 'camper metalmeccanico', e dall'altro il 'fronte del si', Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Capi e Quadri.

La Fiom sarà a tutte le cinque porte delle Carrozzerie. Al cambio del turno, alle 14, invece, alla porta 2, ci sarà Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic.

Il confronto a distanza continuerà per tutta la settimana, in una Torino che segue con grandissima attenzione l'evoluzione delle vicende legate al suo storico stabilimento. I presidi e i volantinaggi, di una parte e dell'altra, ieri e oggi hanno 'invaso' le vie dello shopping nel cuore della città; il 'camper metalmeccanico' della Fiom sarà davanti al Municipio e al Consiglio Regionale, le strade del centro saranno attraversate da una fiaccolata organizzata dalla Fio, mercoledì sera, proprio mentre il 'fronte del sì si riunirà in un altro luogo simbolo della città, la Gam-Galleria d'Arte Moderna.

Sul versante produttivo, lo stabilimento tornerà alla piena attività solo mercoledì, il giorno prima dell'avvio del referendum. I cancelli di Mirafiori, nell'arco dei tre turni, saranno varcati da tutti i circa 5.500 addetti.

La fabbrica lavorerà per tutta la settimana, ma tornerà a fermarsi lunedì 17 e, poi, dal 24 al 30 con cassa integrazione per tutti i dipendenti. Il 21, il 31 gennaio, il primo febbraio e dal 7 al 9 febbraio saranno in cassa integrazione i lavoratori delle linee di Lancia Musa e Fiat Idea.

Sulla scia del rallentamento produttivo, andranno in cassa integrazione anche gli addetti delle Presse, che lavorano a monte delle linee delle Carrozzerie: l'intero reparto (850 addetti circa) si fermerà il 20 e 21 gennaio, dal 26 al 28, il 3 e 4 febbraio e, infine, il 10 e l'11 del mese. Una scritta contro Marchionne con la stella a cinque punte è stata tracciata, con vernice rossa, oggi, a Torino su un grande manifesto pubblicitario nel centro cittadino, sul cavalcavia di corso Sommellier.

Altre scritte sono state tracciate, sempre con vernice rossa e sempre con la stella a cinque punte, su due manifesti pubblicitari vicini al primo. ''Marchionne fottiti'', c'è scritto sul primo manifesto, mentre sugli altri due ci sono le scritte ''Non siamo noi a dover diventare cinesi'' e ''ma i lavoratori cinesi a diventare come noi''. Sul posto sono intervenuti gli investigatori della Digos che hanno avviato indagini.

Secondo gli investigatori della Digos della Questura di Torino la stella a cinque punte non può essere tradotta immediatamente con collegamenti, più o meno diretti, con presunte o sedicenti Brigate Rosse.

A parere degli investigatori, si tratta di ''una simbologia forte'', non così ''inedita'' neppure negli ultimi tempi, usata comunque per ''alzare il tono'' e per attirare la massima attenzione.

D'altronde - rilevano gli stessi investigatori - il dibattito sulla questione Fiat-Marchionne è a tinte forti anche a livello istituzionale, politico e televisivo, da non far meravigliare se alcune persone, magari anche tra i più giovani e comunque tra i cosiddetti antagonisti, cerchi di ''calcare la mano''.

Il livello di attenzione da parte della Digos e delle forze dell'ordine nel loro complesso - hanno riferito fonti investigative - e' comunque alto, soprattutto in considerazione del fatto che siamo a pochi giorni dal referendum di giovedì e venerdì prossimi sull'accordo su Mirafiori.