di Raffaella Miliacca
Sono 767.060 i minori stranieri residenti in Italia, dei quali 457.345 di seconda generazione, ovvero nati nel nostro Paese, secondo il Rapporto Caritas/Migrantes 2008 sull’immigrazione.
Sul totale degli alunni, quelli stranieri rappresentano il 6,4%, con punte del 7,7% nelle scuole primarie e del 7,3% nelle superiori di primo grado. A livello territoriale, la Lombardia e il Veneto superano il 10% ed Emilia Romagna e Umbria l’11%.
Sono numeri ancora molto lontani dall’incidenza degli studenti stranieri negli altri Paesi europei: secondo l'ultimo rapporto Eurispes sono il 37,9% della popolazione scolastica in Lussemburgo, il 22% in Svizzera, il 19,8% in Inghilterra, il 12,2% in Olanda, il 9,7% in Austria, il 9,6% in Germania. Più vicini a Spagna (8,6%), Grecia (7,5%), Portogallo (5%).
La scuola rappresenta un passo importante verso l’integrazione e l’anno scolastico 2007-2008 ha registrato un aumento del 14,4% degli iscritti non italiani, rispetto all’anno precedente, arrivando al numero di 574.133. L’incremento annuo di questi studenti si attesta ormai da qualche tempo tra i 50.000 e i 70.000.
I più numerosi sono gli studenti romeni, con 92.734 iscritti (il 16% degli stranieri), seguono gli albanesi (85.195), i marocchini (76.217), cinesi (27.558), ecuadoriani (17.813).
Per l’anno scolastico 2007-2008, il ministero dell’Istruzione ha estrapolato per la prima volta i dati relativi agli studenti immigrati di seconda generazione: il 34,7% degli alunni stranieri è nato in Italia (sono oltre 199.000). Nella scuola primaria, la percentuale raggiunge il 41%, nella scuola dell’infanzia il 71,2%.
Le regioni nelle quali è maggiore la presenza di studenti stranieri nati nel nostro Paese sono Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Un ulteriore dato riguarda gli alunni entrati per la prima volta nel sistema scolastico: sono 46.154, quasi la metà iscritti alla scuola primaria. In questo caso è il Sud a registrare le percentuali più alte di iscritti per la prima volta.