Il domìnio dei motori a benzina e diesel nel settore dell’automobile resterà incontrastato. Almeno per i prossimi venti anni. Poi, arriverà l’”elettrica”. Questo è quanto emerge da uno studio del colosso tedesco Bosch, che, da sempre, si occupa con successo di alimentazioni per le auto. Insomma, il prossimo futuro non è ancora quello dell’elettrica, anche se è possibile già incontrare alcune vetture elettriche sulle strade. Si tratta di pochi esemplari e per lo più rappresentano una sicura sperimentazione.
L’immediato futuro dell’auto, al contrario, è ancora terreno incontrastato dei motori termici, che diventeranno sempre più economici e meno inquinanti. Si punta ad abbassare notevolmente i consumi e Bosch ritiene sia possibile arrivare a una diminuzione del 25/30 per cento di questi. Oltre, naturalmente, a una notevole riduzione delle emissioni di CO2. Bosch, da tempo, opera in questa direzione e punta su motori, che possano diminuire le emissioni e possano percorrere 33 chilometri con un litro di carburante, per spingere automobili medie e compatte. Si guarda anche verso nuovi carburanti, quali l’etanolo, quelli biologici e quelli sintetici e Bosch ha adattato già i suoi sistemi di iniezione all’utilizzo di questi nuovi prodotti.
Il problema è certamente complesso. Le riserve di combustibili fossili sono limitate e l’auto del futuro dovrà essere sempre più ecologica, specialmente se alimentata dall’elettricità generata da fonti rinnovabili.
Per tutti questi motivi, Bosch ritiene necessario concentrarsi in tre diverse direzioni: sul motore ibrido (benzina o diesel con un elettrico), sui propulsori totalmente elettrici e sul miglioramento delle batterie, unica vera nota dolente dello sviluppo dell’”elettrica”. Resta da capire quanto tempo occorrerà per una diffusione di massa del veicolo elettrico. Una cosa, però, è certa. E tutti sono d’accordo che il futuro è l’auto elettrica. E tutti, Case d’auto e fornitori, sono d’accordo che la tecnologia più efficiente sia quella delle batterie al litio. Perché il potenziale di sviluppo delle batterie al nichel-metallo idruro, che attualmente utilizzano i veicoli ibridi è pressoché esaurito. La tecnologia agli ioni di litio appare la più promettente. Offre una serie di vantaggi, potenza e qualità, durata e altro ancora, ma i costi sono troppo elevati. Inoltre, non offrono autonomie idonee a soddisfare le esigenze degli automobilisti. Finora, le auto elettriche che si stanno muovendo sulle strade, come la Peugeot iOn, la Citroen C-Zero, la Mitsubhisi i-Miev, hanno autonomie ancora limitate di circa 130 chilometri. Non sono molti anche se l’auto elettrica dovesse avere uno sviluppo esclusivamente metropolitano. E, poi, la ricarica. Il problema è tutt’altro che risolto, sia nei tempi di ricarica, sia nelle prese in garage.
E anche sui costi. Finora troppo alti, intorno ai 17 mila euro per uno sviluppo di massa. Senza contare che le infrastrutture per la ricarica, le cosiddette colonnine, non ci sono. I tempi? E’ difficile prevederli.