Morti e saccheggi nel Paese


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Tunisi, l'esercito si ritira dal centro

Spari nella notte un tassista ucciso. Saccheggi a Biserta. Secondo il governo 23 le vittime dall'inizio delle proteste g

>Tunisia nel caos (foto)

L'esercito si è ritirato dal centro di Tunisi, dove solo unità della polizia con blindati restano schierate nei punti nevralgici. Lo hanno constatato fonti concordanti sul posto. La notte è trascorsa nella calma nella capitale, dove fino all'alba era in vigore il coprifuoco. Intanto ci sono saccheggi a Biserta, vicino a Tunisi, e l'esercito, schierato in strada, per ora non interviene.

SPARI NELLA NOTTE, UCCISO UN TASSISTA - In Tunisia, nonostante il coprifuoco conclusosi stamani, si sono ancora sentiti spari nel corso della notte nella capitale Tunisi. Disordini vi sarebbero stati, secondo fonti che hanno chiesto di rimanere anonime, in varie zone della città. Secondo quanto si apprende, anche un tassista sarebbe stato ucciso. Nella zona attorno alla centrale Avenue Bourghiba la vita sembra intanto essere ripresa a ritmi apparentemente normali.

Sempre secondo testimoni, il tassista sarebbe stato ucciso nel quartiere periferico di Ettadhamen, come riferito dai parenti, dove vi erano stati violenti scontri anche l'altra notte. I colpi di arma da fuoco si sono sentiti anche nel quartiere universitario di Mannouba, nella periferia della città, e nelle altre zone periferiche di Cité Intilaka e Hamman-Lif. Ma avrebbero riguardato anche il quartiere turistico di La Goulette.

STAMPA, TRE MORTI E TRE FERITI A DEGUECHE IERI - Tre giovani sono morti ed altri sono rimasti feriti, ieri, a Degueche (località nei pressi di Tozeur) in scontri con la polizia. Lo riferisce il quotidiano francofono Le Temps precisando che le vittime facevano parte dei manifestanti che avevano assaltato ed incendiato edifici pubblici.

SCONTRI IRROMPONO ANCHE SU STAMPA GOVERNATIVA - Gli scontri fanno irruzione sulla stampa tunisina, anche sulle testate più filogovernative, nelle quali si nota anche un cambio di toni nel trattare dell'ondata di proteste nel Paese, mentre il presidente Ben Alì su una tv internazionale ha esortato al dialogo. Su La Press, nel dare notizia del nuovo ministro dell'Interno e delle due commissioni d'inchiesta istituite dal governo, si sottolinea fra l'altro che il capo dello stato esorta le due camere parlamentari a insistere sul dialogo e la libertà di espressione pacifica. Sullo stesso quotidiano è in prima pagina anche la dichiarazione del presidente Ben Ali alla tv satellitare Al Mustakillah, basata a Londra: "La voce del dialogo e della cooperazione per l'interesse supremo della Tunisia". Un discorso, quello con cui il presidente ha deciso di presentarsi a un media internazionale, in cui si è notato che sono anche cambiati i suoi toni rispetto al precedente discorso alla nazione di due giorni fa sulla tv di stato. Ieri infatti il presidente ha insistito, più che sulle accuse al terrorismo, sulla necessità di rispettare la legge. Le Quotidien sceglie addirittura per il titolo di apertura il coprifuoco a Tunisi, sottolineando che torna la calma ma che "la tensione continua". Il quotidiano è attento anche, nelle pagine interne, alle reazioni degli utenti di Facebook sulle ultime decisioni presidenziali "Misure che hanno suscitato reazioni moderate negli internauti tunisini", titola il quotidiano. In grande evidenza le foto dei danni delle devastazioni avvenute durante le proteste dell'altra notte nel quartiere di Ettadhamen. Ma sulle pagine culturali si trova anche una lunga cronaca della manifestazione degli artisti dell'altro ieri nella capitale: "Arrestiamo l'emorragia", è il titolo del pezzo in cui si riportano anche le parole dell'artista Fadhel Jaibi, che sulla tv Al Jazira aveva sottolineato le violenze verbali e fisiche subite dagli artisti.