di Rita Piccolini
Carrellata di sfilate, feste, mostre, eventi e protagonisti “griffati” per le quattro giornate fiorentine di moda maschile in scena alla Fortezza da Basso. Per l’occasione rotea sulla Stazione Leopolda il gigantesco “pupazzo” di Pawel Althamer , una delle opere esposte per la mostra “8 e mezzo” organizzata dalla Fondazione Trussardi che celebra i suoi cento anni di moda e design.
Anno nuovo, nuove sfilate. Il grande circo della moda si è rimesso in moto. Sono le nuove proposte “Uomo, autunno- inverno 2011-2012” a dare il via. Poi a breve l’alta moda a Roma, la “fashion week” del pret à porter a Milano, poi Parigi e Londra, e di nuovo Firenze e New York. Una girandola di colori, di look, molti dei quali ispirati al modo di vestire dei giovani nelle metropoli, di fantasia che si rinnova, crea immagine, anima giornate troppo spesso pesanti e grigie soffiando nelle vie delle città la brezza lieve della gioia dei colori e del piacere di dedicarsi alla cura del corpo e dell’ immagine, come antidoto alla fatica di vivere. E poi quello della la moda è un mondo che pur, risentendo della crisi produce ricchezza, lavoro, ed è un a delle eccellenze italiane unanimemente riconosciute nel mondo.
La nuova edizione di Pitti Uomo 79, cominciata sotto i migliori auspici, si è avviata alla conclusione confermando il grande interesse del pubblico internazionale. Oltre 1.000 i marchi presenti, con l’aggiunta di altri 250 in lista d’attesa per i prossimi appuntamenti. Sessantamila metri quadrati di spazi espositivi e 24mila buyer. Per la prima volta inoltre è stato inaugurato un progetto di fiera digitale unico al mondo :”e – Pitti ”, che permetterà di prolungare la fiera consentendo ai compratori di continuare a fare acquisti anche dopo la chiusura. Dalla Fortezza da Basso una ventata di ottimismo per l’aumento dell’export si diffonde per Firenze, insieme a caos di traffico cittadino, ma anche fermento, dinamismo e voglia di scommettere sul futuro. Ma torniamo all’immagine. Si diceva dunque: si riparte dall’uomo. Ricordate le sfilate a Firenze con le proposte per la prossima primavera estate, quelle insomma che animeranno le vetrine già dalla fine di febbraio, al termine della stagione dei saldi? L’immagine dell’uomo proposta era quella del “dandy” metropolitano, un po’ stropicciato in capi “vintage”, ma molto ricercato, con pantaloni tecnici, giacche casual con tasche e taschini per contenere tutti gli strumenti utili per sopravvivere nella jungla cittadina. La tendenza non solo è confermata per l’autunno- inverno, ma se possibile ancora più estremizzata grazie all’utilizzo di tessuti tecnici che in estate non avrebbero potuto essere usati. Niente è casuale, quindi, dalla scelta dei colori, all’abbinamento di tessuti e stili diversi. Un esempio: la giacca sportiva stile militare corta e stropicciata proposta da Mason ‘s su camicia bianca con tanto di farfallino. Tutto farebbe pensare che un giovane così abbigliato si sia appena alzato e abbia indossato quello che aveva sottomano, magari utilizzando qualche accessorio della notte precedente. Niente di più falso. Forse l’uomo più spontaneo oggi non è quello con giaccone a quadri rossi e neri da cow boy sui jeans vissuti, che sembra appena rientrato da un corteo studentesco, ma l’uomo che indossi a semplicemente una giacca blu su una camicia celeste. Ma è proprio questo il bello della moda: il gioco. Ed ecco allora avanzare l’uomo Trussardi, interamente di pelle vestito. Casual e ricercato. Un ossimoro che farà tendenza.
Quindi piumini stretch da Montecore; giacche ad effetto cangiante firmate Allegri; quelle strette in vita proposte da Lubiam; la giacca in tessuto tecnico multitasche con fascia copri viso doppia chiusura, ottima per i freddi inverni delle città del Nord, in po’ meno per Roma, Napoli, o Palermo, dove l’inverno è spesso simile alla primavera. Ma tant’è. La scommessa è quella di apparire come un uomo che stia per partire per la montagna alla ricerca di sfide estreme. Perfetto allora il ritorno del parka, come quello in tessuto tecnico e interno in piuma d’oca, con cappuccio bordato di pelliccia staccabile, proposto da Peuterey, o il nuovo modello delle calzature fisiologiche denominato Chakaluga , realizzato in Gore - Tex con suola antiscivolo. Ma ce n’è anche per gli amanti del mare: Marina Yachting 1972 con le sue giacche di fustagno usurato con gilet interno staccabile, rigorosamente blu; il dolcevita in lana con lavorazione a trecce molto “lupo di mare” di North Sails, la giacca o in doppio petto in cotone felpato antiacqua con bottoni di metallo invecchiato, a evocare avventure impossibili da capitano Achab; l’ “evergreen” di Cerruti: il cappotto in panno di lana impermeabile con maxitasche e alamari.
Qui a dominare ovviamente è il blu in tutte le sfumature. Ma i colori di gran moda sono anche quelli legati ai colori della natura in autunno per lo stile cacciatore, o quelli del deserto per i grandi avventurieri metropolitani, o i classici rossi e neri sul blu del jeans per l’american style, o il tono su tono dal grigio al nero per i più trasgressivi in giubbotto di pelle e stivali. Ovviamente non mancano bellissimi capi classici: cappotti grigi, blazer a tre bottoni, giacche doppio petto o destrutturate, calzature in pelle effetto artigianale come quelle firmate Rossetti, o quelle di Paciotti , riedizione di un “must” degli anni ‘80. A ognuno il suo. Ma il diktat è: coniugare eleganza e disinvoltura perché cambiano le icone e anche una giacca può essere simbolo di libertà. Il solo denominatore comune da ricercare è quello della qualità anche negli accessori.
A proposito! Attenti alle borse. Non va più di moda quella informe, piuttosto il borsone a scomparto porta computer come quello proposto da Piquadro. E’ un dettaglio da non trascurare.