Diversi ministri del vecchio governo, tre leader dell'opposizione, alcune figure della società civile. E' questo il nuovo governo di unità nazionale annunciato nel pomeriggio a Tunisi dal premier incaricato Mohammed Gannouchi, pochi giorni dopo la fuga all'estero del desttituito presidente Ben Ali. Degli esponenti del precedente esecutivo, tre occupano altrettanti posti chiave: il dicastero degli Interni, con Ahmed Friaa insediato la scorsa settimana da Ben Ali nell'estremo tentativo di riprendere in mano il controllo del Paese, e quello degli Esteri con Kamel Morjane.
Ma dal vecchio governo giungono anche i titolari della Difesa e delle Finanze. Soltanto tre gli esponenti dell'opposizione nel nuovo esecutivo: il fondatore del Partito Democratico Progressista, Najib Chebbi, nel ruolo di ministro per lo Sviluppo regionale (cruciale in un Paese dove proprio le disparità di sviluppo tra diverse regioni sono state all'origine della rivolta); Mustafa Ben Jafaar, leader dell'Unione per la libertà e il lavoro, alla Salute; Ahmed Ibrahimi, leader degli ex comunisti dell'Ettajdid, all'istruzione superiore. I primi due partiti non hanno deputati in Parlamento, il terzo ne ha due. Il nuovo esecutivo dovrà condurre in due mesi alle prossime presidenziali. Gannouchi ha promesso la "totale libertà di informazione" e annunciato l'abolizione del ministero dell'Informazione. Il nuovo governo si impegna a liberare tutti i prigionieri politici e ha annunciato la legalizzazione delle Ong bandite dal vecchio regime, fra cui la Lega per i Diritti umani.
Il primo ministro tunisino Mohammed Ghannouchi, intervistato dall'emittente televisiva Al-Arabiya, che le elezioni politiche si terranno entro sei mesi. In precedenza si era parlato di due mesi.
NAPOLITANO: EUROPA RISPONDA A ATTESE SVILUPPO - "Ciò che è accaduto e sta accadendo in Tunisia ed in Algeria ci deve rendere avvertiti della necessità che l'Europa dia risposte concrete e convincenti alle attese della popolazione e dei paesi della sponda sud del Mediterraneo, attese di sviluppo congiunto con l'Europa per il prossimo futuro", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo ad una domanda al termine dell'incontro con il presidente sloveno Danilo Turk, in visita di Stato in Italia. Napolitano ha aggiunto che nel colloquio, al quale ha partecipato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, si è parlato anche della crisi tunisina.
UE PRONTA A SOSTENERE PROCESSO ELETTORALE - L'Unione europea è pronta ad offrire tutto l'aiuto necessario per organizzare il processo elettorale in Tunisia. Lo ha detto la portavoce del capo della diplomazia della Ue Catherine Ashton. "La Ue è pronta a provvedere assistenza immediata per organizzare il processo elettorale", ha detto Maja Kocijancic. La portavoce della Ashton, ha reso omaggio alle aspirazioni di democrazia stabile, libertà e diritti del popolo tunisino e lanciato ancora un appello alle autorità perché diano prova di moderazione e abbandonino ogni violenza. "La Tunisia ha dimostrato di volere una democrazia stabile, basata sui diritti e la libertà e la Ue è pronta a sostenere la Tunisia per raggiungere questo obiettivo", ha detto la portavoce. L'Unione europea auspica che un governo di transizioni si formi "senza alcun ritardo" e sta pronta a provvedere "assistenza immediata" per lo svolgimento di "elezioni libere". Il sostegno della Ue alla Tunisia, è stato sottolineato, va oltre l'aiuto allo svolgimento del processo elettorale. "Si sta lavorando ad un ampio pacchetto di misure", ha annunciato la Kocijancic. Tra queste, c'é anche l'opzione di un rafforzamento delle relazioni bilaterali in campo commerciale e politico. Tra Ue e Tunisia esiste dal 1995 un accordo di associazione, ma lo scorso anno sono cominciati negoziati per arrivare al cosiddetto 'status avanzato' che prevede un rafforzamento delle relazioni. Durante i giorni degli scontri in piazza e delle violenze contro i manifestanti pacifici, la Ue non aveva escluso uno stop di questi negoziati. Di fronte alla nuova situazione, l'Unione europea - che riafferma ogni condanna delle violenze e ribadisce la propria solidarietà ai manifestanti - conferma che l'opzione dello status avanzato resta attuale. Il punto sulla situazione in Tunisia e le relazioni bilaterali sarà fatto dai 27 al consiglio esteri della Ue il 31 gennaio prossimo.
BAN KI-MOON: INQUIETO PER VIOLENZE, TORNI ORDINE - Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon si è detto "estremamente inquieto" per le violenze in Tunisia e ha chiesto a tutte le parti coinvolte di adoperarsi affinchè torni immediatamente "l'ordine". Lo ha dichiarato nel corso din una conferenza stampa ad Abu Dhabi. "Chiedo al governo della Tunisia e a tutti i partiti di assicurare l'ordine" nel Paese, ha affermato.
LE MONDE, BEN ALI FUGGITO CON 1,5 TONNELLATE D'ORO - Il presidente tunisino Ben Ali e la moglie avrebbero lasciato la Tunisia in rivolta portando via una tonnellata e mezza di oro. Lo scrive oggi il francese Le Monde nella sua edizione online, aggiungendo che, stando ai servizi segreti francesi, Ben Ali è stato destituito direttamente dall'esercito tunisino e non si aspettava una caduta così brutale.
OPPOSITORE IN ESILIO SI CANDIDA A PRESIDENZIALI - L'oppositore storico tunisino in esilio, Moncef Marzouki, ha annunciato oggi da Parigi la sua candidatura alle elezioni presidenziali previste nel giro dei prossimi due mesi in seguito alla caduta del presidente Zine al Abidine Ben Ali. Marzouki è leader del Congresso per la Repubblica, partito della sinistra laica messo fuori legge sotto il regime.