Steve Jobs


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Da Apple all'iPad

In meno di 15 anni, il numero uno della Apple ha trasformato il gruppo di Cupertino in un colosso informatico da circa 220 miliardi di dollari ipad_296

In meno di 15 anni, tra il 1996 a oggi, il numero uno della Apple, Steve Jobs, 55 anni, ha trasformato il gruppo di Cupertino in un colosso informatico da circa 220 miliardi di dollari, un valore equivalente a quello della rivale Microsoft creata da Bill Gates nei pressi di Seattle. I recenti successi personali di Jobs - che secondo gli analisti incarna la forza ma anche la debolezza del gruppo, legato quasi esclusivamente ad una sola persona - li conoscono tutti perché li possiedono in tanti.

Si chiamano iPod, il lettore musicale; iPhone, lo smartphone; iPad, la tavoletta, oltre ai laptop della serie MacBook e gli iMac. La nuova pausa malattia di Jobs non si verifica in un momento facile per la Apple, nonostante il titolo abbia raggiunto nel 2010 vette mai viste in precedenza, in particolare grazie al boom nelle vendite degli iPhone. Il gruppo di Cupertino, pur essendo tra i leader di mercato, vede acuirsi la concorrenza sul mercato degli smartphone (con Google sempre più protagonista) e dei tablet (con BlackBerry e lo stesso Google in arrivo con diversi modelli), e le idee di Jobs possono fare la differenza in settori tecnologici sempre più competitivi.

La Apple ha in particolare qualche problema, emerso in questi ultimi giorni, con gli editori di giornali, i quali temono di finire sotto il controllo di fatto di iTunes, l'edicola elettronica della casa di Cupertino che prende una commissione del 30% e ha un quasi monopolio della distribuzione della stampa sull'iPad. Sempre sul fronte dell'editoria, il nuovo quotidiano di Rupert Murdoch, The Daily, esclusivamente disponibile sui tablet, avrebbe dovuto essere presentato questa settimana a San Francisco, presenti sia Jobs sia Murdoch. Per problemi tecnici (si dice a causa di difficoltà nella gestione informatica degli abbonamenti) la presentazione ufficiale del quotidiano è slittata di qualche settimana, ma a questo punto la presenza del numero uno della Apple appare decisamente in forse. Alla fine degli anni settanta, Jobs è stato uno dei creatori della Apple, in un garage della Silicon Valley, a cui dobbiamo alcune tra i primi personal computer, gli Apple II, oltre al mouse e alla gestione grafica attraverso le icone. Il Ceo della Apple ha dovuto lasciare il gruppo nel 1984, e ha quindi fondato la Next (piattaforma per college e business), per poi comprare nel 1986 la Pixar, diventata poi uno dei colossi del cinema di animazione, poi venduta alla Disney nel 2006. Jobs è tornato alla Apple nel 1996 e ne è diventato amministratore delegato l'anno successivo.