Improvvisa e drammatica esplosione di violenza a Tirana, dove una manifestazione inscenata dall'opposizione socialista contro il governo conservatore del premier Sali Berisha, accusato di corruzione e brogli elettorali, è sfociata in violenti scontri con la polizia, con un bilancio di tre morti e decine di feriti.
Almeno ventimila persone si erano radunate nel pomeriggio davanti alla sede del governo presidiata da un cordone di agenti, scandendo slogan ostili al premier e all'intera dirigenza del paese, e chiedendo nuove elezioni. 'Berisha vattene', 'Abbasso il governo', 'Vogliamo nuove elezioni' hanno gridato a lungo i dimostranti, che hanno lanciato sassi e altri oggetti contro l'edificio sede dell'esecutivo. Quando la situazione e' degenerata, la polizia in assetto antisommossa è intervenuta facendo uso di gas lacrimogeni, idranti e manganelli.
All'improvviso colpi d'arma da fuoco sono partiti verso i manifestanti, tre dei quali sono morti. Fonti sanitarie hanno detto che i tre sono giunti senza vita in ospedale. Decine i feriti, almeno venti manifestanti e altrettanti poliziotti.
E' la prima volta che in Albania, in preda a una crisi politica che dura da mesi, una manifestazione dell'opposizione sfocia in scontri violenti con conseguenze tragiche.
L'opposizione socialista, guidata da Edi Rama e che ha indetto la manifestazione di oggi, non ha mai accettato l'esito delle elezioni politiche del giugno 2009, vinte con stretto margine da Berisha ma che in realtà per i socialisti sarebbero state falsate da brogli e irregolarità.
La protesta - che ha indotto subito a pensare a uno scenario drammatico simile a quello della Tunisia - ha fatto seguito alle recenti dimissioni del vicepremier Ilir Meta, al centro di uno scandalo di corruzione. Se a Tunisi però i dimostranti sono scesi in piazza per ragioni principalmente di ristrettezze economiche, per l'aumento dei prezzi e per la scarsa democrazia nel paese, a Tirana la protesta è legata in primo luogo alle accuse di corruzione contro il governo.
Le tv hanno mostrato immagini drammatiche sugli scontri a Tirana, che ha vissuto un pomeriggio di violenze e tensioni mai registrate prima nella capitale albanese. Numerose auto e cassonetti sono state date alle fiamme, e il viale principale di Tirana si è trasformato per alcune ore in un campo di battaglia.
Dopo alcune ore di scontri e dando ascolto agli appelli alla calma da parte del presidente Bamir Topi e del leader socialista Edi Rama, i manifestanti hanno cominciato a disperdersi, e la polizia ha ripreso pian piano il controllo della situazione.
La Farnesina, per bocca del portavoce Maurizio Massari, ha lanciato un pressante invito ''alla calma e alla moderazione a tutte le parti'' in causa in Albania, che devono risolvere le dispute attraverso ''il dialogo e la normale dialettica politica in parlamento''. Analoghe esortazioni alla calma e al confronto democratico sono venute da Ue, Usa e Osce.