Mobilitazione contro i tagli all'istruzione


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Proteste a Tunisi, a rischio il governo di transizione

Manifestazione contro i ministri legati con il passato regime protesta_cartello_tunisia_296

A meno di una settimana dalla sua nascita è sempre più incerto il futuro del governo di transizione tunisino, guidato dal primo ministro Mohammed Ghannouchi. Un migliaio di manifestanti, giunti ieri a Tunisi dalla regione rurale e povera di Sidi Bouzid - focolaio della rivolta popolare che il 14 gennaio scorso ha costretto alla fuga il presidente Ben Ali -, hanno inscenato una nuova protesta contro il nuovo esecutivo, di cui fanno parte in posti chiave esponenti politici considerati troppo compromessi con il passato regime.

E secondo gli analisti locali, la manifestazione di ieri dimostra che la mobilitazione popolare che ambisce a fare tabula rasa del passato non si è affatto placata con la destituzione di Ben Ali. "La gente pensa che la pressione della piazza che ha fatto cadere Ben Ali può far cadere ora anche (il primo ministro) Ghannouchi", ha osservato Kamel Labidi, giornalista e attivista per difesa dei diritti umani.

Secondo Labidi, "l'errore gigantesco di una parte dell'opposizione è stato quello di entrare nel nuovo governo senza avere una idea chiara della sua composizione". L'opposizione - ha aggiunto il giornalista - "avrebbe dovuto tenere conto del rigetto viscerale nutrito dalla società nei confronti dei compagni e dei collaboratori dell'ex dittatore".

I manifestanti che hanno protestato oggi a Tunisi chiedono le dimissioni del primo ministro Ghannouchi, il quale, nonostante abbia lasciato nei giornis scorsi il partito di Ben Ali, è considerato dalla piazza un uomo dell'ex dittatore. Il primo ministro da parte sua ha comunque promesso che si dimetterà dopo lo svolgimento delle elezioni, che dovrebbero tenersi entro sei mesi.

Intanto oggi l'agenzia di stampa ufficiale Tap ha annunciato che due dei più stretti collaboratori di Ben Ali sono agli arresti domiciliari. I due sono Abdallah Kallel, presidente del Senato ed ex ministro degli Interni, e Abdel Aziz Ben Dhia, consulente di Ben Ali e uno degli "architetti" della sua politica. Abdel Wahab Abdallah, altro fedelissimo di Ben Ali, ministro-consulente alla presidenza, è invece ricercato dalle autorità.